la Repubblica, 4 maggio 2018
La Madonna di Ammaniti che piange sangue maschile
Una brutta e povera statuetta della Madonna piange sangue, a litri, sangue che risulta essere umano e maschile: un miracolo, oggi? Il prete non vorrebbe crederci, la scienziata sì, e questo è già un mistero. Ma nella serie Il miracolo di misteri, dolorosi o gaudiosi, ce n’è una quantità, intrecciata con la sapienza di uno scrittore di successo che forse ha studiato le migliori fiction americane, italianizzandole: e infatti tra i protagonisti c’è pure un presidente del Consiglio, che certamente, si spera, sia meno pazzo, adultero e assassino dei presidenti degli Stati Uniti raccontati nelle loro serie. Il miracolo nasce da un’idea di Niccolò Ammaniti che ne è pure lo showrunner (pare significhi produttore esecutivo, per lo meno negli Usa) e il regista, insieme a Francesco Munzi e a Lucio Pellegrini. Sin dai primi minuti la storia travolge con i tanti suoi misteri, indispensabili sia nei miracoli che nelle serie tv: un omone sanguinante e tutto nudo trascinato da militari mascherati, un premier che almeno nelle prime puntate non va in televisione e non si occupa di politica; un imbroglione che risulta essere un prete; una giovane scienziata che assiste la madre vecchissima e demente: poi altre figure minori, un generale dei Carabinieri, alcuni criminali, una babysitter in costante preghiera, due piccini, una cattiva l’altro buono, una drogata, alcune vecchie generose, un ambasciatore puttaniere e una first lady un po’ puttana. Tutto questo nelle sole prime due puntate di otto, perché altro, giustamente, non è stato per ora concesso vedere. Cento minuti su 400, quindi solo un inizio comunque affascinante, un accenno travolgente, già ricco di colpi di scena e personaggi, e già si freme per seguire il tutto: su Sky Atlantic dall’8 maggio, alle solite 21. Ammaniti ha pubblicato sinora sette romanzi scritti benissimo, tradotti ovunque, e non privi di soluzioni che potrebbero essere miracoli, come in Io non ho paura dove un ragazzino salva un coetaneo rapito, nascosto e destinato a essere ammazzato. Cinque suoi romanzi sono diventati film, con le regie di Bernardo Bertolucci, Gabriele Salvatores, Marco Risi, Francesco Ranieri Martinotti. Il suo primo approccio alla regia è stato con il documentario The good life. Se per chi guarda la televisione, stroncato dalla noia delle trasmissioni politiche, è quasi impossibile resistere alle fiction su qualunque schermo possibile, per chi sia creativo, scrittore o regista o altro, l’attrazione deve essere irresistibile; come per Sorrentino, come per Ammaniti, raccontare per immagini, con tempi lunghi che possono diventare infiniti. L’importante è indovinare gli attori, e se Sorrentino è ricorso soprattutto a stranieri, Il miracolo ha solo interpreti italiani, quasi tutti bravi come non capita sempre nei nostri film. Il primo ministro Fabrizio Pietromarchi (Guido Caprino) aspetta sfiduciato i risultati di un referendum, e per non farlo assomigliare a Renzi è barbuto come non lo è mai stato nessun nostro premier, tranne Goria: la sua signora è elegantissima, festaiola e mignottina (Elena Lietti) come mai una nostra First Lady: i loro due piccini hanno una baby sitter che sta sempre in ginocchio con il rosario in mano e, altro mistero che forse in seguito verrà risolto, non si capisce come mai la cosa non interessi al babbo, che si dichiara non credente. Il sacerdote Marcello (Tommaso Ragno), lunghi capelli bianchi, che cerca di salvare una pecorella smarrita e di violentare una ex fidanzata ricattatrice. Una timida ematologa (Alba Rohrwacher) che deve decifrare il mistero del miracolo o della frode. Intanto la madonnina continua a sanguinare e il problema, che si risolverà nelle puntate seguenti è: tenere nascosto l’indecifrabile evento o renderlo pubblico? Molte scene notturne e quindi più misteriose, una piscina vuota dentro un sotterraneo misterioso, interni di un eventuale Palazzo Chigi, dai corridoi misteriosi, appartamenti miserandi e quindi misteriosi. Fiato in sospeso: religione, superstizione, politica, bimbi da Giro di vite, forze dell’ordine, gangster, belle donne,