La Stampa, 3 maggio 2018
Alla Fondazione De Filippo le apparizioni di Capucci
Roberto Capucci ed Eduardo De Filippo, un palazzo storico e un sogno dionisiaco che diventa bozzetto teatrale. Tutto si tiene in una città, come Napoli, che sembra nata per accogliere coincidenze significanti.
La Fondazione Eduardo De Filippo, presieduta da Carolina Rosi, apre la sua sede a Palazzo Scarpetta, fatto edificare dal capocomico con i proventi di una commedia fortunata. Lì abitarono Eduardo, Titina e Peppino e sempre lì, dove oggi sarà aperta la nuova sede della Fondazione, si fecero le ultime prove di Napoli milionaria a poche ore dal debutto, la commedia che avrebbe conquistato il mondo. E per una inaugurazione tanto significativa, ecco i disegni del maestro Capucci, gli unici realizzati dal grande couturier per il teatro, tutti da uomo ma un uomo folle, in piena ebbrezza.
Racconta Capucci: «Per la prima volta espongo a Napoli ed espongo questi disegni che sono un’apparizione. Ne ho 360 e mi danno un’infinita serenità». I nodi di colore, una cappa ricamata bianca e nera ispirata alla moschea in Iran, un uomo che corre e i suoi pois che lo rincorrono, «Ho dedicato tutto questo al teatro e a Carolina Rosi. Vestivo sua madre e voglio molto bene a questa donna cresciuta tra persone meravigliose che oggi non ci sono più. La mostra dal titolo: Roberto Capucci spettacolo onirico è stata curata da Caterina Napoleone e sarà aperta al pubblico da domani e fino a tutto giugno. «Ho vestito tante attrici di grinta, dalla Mangano che adoravo alla stupenda Mariangela Melato ma la soddisfazione di fare disegni così particolari l’ho provata raramente». E poi Gabriele Mayer che ha trasformato figurini avveniristici in prototipi a grandezza naturale, come fosse in un laboratorio teatrale.
Anche Carolina Rosi che molto si spende per la Fondazione è rimasta «affascinata dalla particolarità dei lavori che esprimono fantasia dall’impatto visivo così potente».
Carolina Rosi, vedova di Luca De Filippo, porta avanti il teatro eduardiano con grande determinazione: «Ho sulle spalle fardelli di una eredità intellettuale che devo difendere. La mostra mi ha permesso di condurre Roberto Capucci ad esporre a Napoli e non era mai successo prima. Mi piace questo connubio tra colori, fantasia, gioco, quale migliore occasione per promuovere una Fondazione che quella di dare spazio a un artista di fama internazionale che ha innovato il mondo della moda senza che il successo abbia contaminato la sua umiltà e la sua maestria».
Un artista che esordì con un «coup de theâtre» nella sua prima sfilata e che crede nel potere salvifico dell’arte. Lui la esprime al meglio, con stupore e infinito amore.