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 2018  maggio 03 Giovedì calendario

Il gas di Assad che non esiste

Eravamo rimasti che l’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, stava cercando di entrare a Douma in Siria per stabilire se davvero il 7 aprile scorso ci fosse stato un attacco con armi chimiche ai danni della popolazione. A Salisbury, in Gran Bretagna, eravamo invece che l’ex agente segreto Skripal e la figlia, avvelenati dal potentissimo Novichok di fabbricazione russa, stavano decisamente meglio, la seconda era addirittura uscita dall’ospedale, mentre ancora l’Opac stava indagando sull’agente chimico utilizzato. Ebbene dopo una decina di giorni su entrambe le faccende è calata una coltre di silenzio. Qua e là compaiono però indicazioni che confermano ciò che molti pensavano, e cioè che in entrambi i casi ci sia dietro qualcosa che non torna. In Siria l’Opac è poi riuscita ad entrare a Douma, a fare le sue indagini, e siamo in attesa che rilasci un comunicato ufficiale, ma da quanto si è capito non è stata trovata alcuna prova decisiva che potesse giustificare l’intervento militare di Usa, Gran Bretagna e Francia attuato senza prove. I TESTIMONI Anzi, se possibile, sono state trovate una serie di testimonianze che affermano l’esatto contrario, che si sia trattata di una messa in scena dei «Caschi bianchi» (nota ong anti-Assad). Ci sono nomi e cognomi di almeno 17 individui che affermano in un modo o nell’altro di non aver visto alcun attacco chimico o di essere stati coinvolti in una specie di pantomima a loro insaputa e contro la loro volontà. Alcuni ragazzini comparsi nei famosi video divulgati con enfasi e raccapriccio, raccontano di essere stati prelevati dal rifugio dove si trovavano e di essere stati portati in ospedale dove hanno versato loro addosso acqua senza alcuna ragione apparente. MONTATURA Un medico dello stesso ospedale, tal Halel al Jaish, sostiene che mentre «si prendeva cura delle vittime delle azioni militari» ha ricevuto improvvisamente una serie di pazienti «con sintomi di ipossia» che «non erano seri», sintomi probabilmente dovuti alla gran quantità di «polvere alzata dal bombardamento degli edifici vicini». Una infermiera ha precisato che quando è dilagato il panico alcuni intrusi «hanno iniziato ad applicare misure mediche senza consultarci» e che gli esami successivi non hanno evidenziato alcun tipo di avvelenamento. Un altro testimone racconta che si trovava nello stesso posto dove sostengono sia avvenuto l’attacco ma di non aver avvertito alcun disturbo o odore particolare. E via di questo passo. IL CASO SKRIPAL Quanto a Salisbury dopo che l’Opac ha sostenuto di aver esaminato la sostanza che gli è stata consegnata dalle autorità britanniche, e di aver stabilito che si trattasse del letale Novichok in forma pura ma di non potere da questo dedurre da dove provenisse l’agente chimico, le autorità britanniche hanno preferito chiudere bocca. Il fatto che il Novichok fosse puro tra l’altro mal si sposa con la rapidissima guarigione sia di Skripal che della figlia. A questo proposito il ministro degli Esteri russo aveva suggerito che al Novichok fosse stato di proposito mischiata con un’altra sostanza chiamata Bz che ne ha «addolcito» gli effetti. L’evidenza che chi ha comunque usato quel veleno non per uccidere ma per «avvertire» è stata da qualcuno accostata al fatto, emerso per ultimo, che pare che Skripal non fosse proprio un pensionato, e che abbia in qualche modo collaborato con Pablo Miller, diplomatico accusato di essere in realtà una spia. Miller a sua volta sarebbe l’uomo dietro al dimenticato dossier «golden shower», quel video annunciato come una bomba ma mai reso pubblico, in cui si Trump apparirebbe impegnato in pratiche poco ortodosse con alcune prostitute. Skripal avrebbe ricevuto una specie di invito poco cordiale a non dir nulla di quello che sa. riproduzione riservata DOUMA, 7 APRILE Alcune Ong deunciano un raid con armi chimiche da parte delle forze governative che avrebbe provocato una strage di civili a Douma, ultima roccaforte dei combattenti ribelli nella Ghouta orientale, a soli 10 km da Damasco: almeno 70 morti L’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione con base a Londra, denuncia l’uso di «gas di cloro tossico» e ha parlato di dozzine di casi di soffocamento. Secondo i White Helmets, gruppo di volontari che opera nelle aree controllate dai ribelli, gran parte delle vittime sono donne e bambini. SALISBURY, 4 MARZO Sergei Skripal, ex spia russa espatriata in Gran Bretagna, e la figlia Yulia vengono ricoverati per avvelenamento da gas nervino. Londra accusa Mosca ma le prove, ad oggi, non sono state rese pubbliche.