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 2018  maggio 03 Giovedì calendario

Raggi ingaggia l’uomo che riparerà le buche di Roma

ROMA Marco Martens cammina a passo spedito verso il Senato. L’ingegnere grillino, che su Facebook appare in camice bianco da medico e caschetto da cantiere, è l’ultimo acquisto della giunta Raggi. È sorpreso di essere finito sotto i riflettori: «È vero, mi faccio chiamare il Patch Adams. Mi travesto per i bambini e spiego loro il codice della strada, la segnaletica. Mi sono inventato questo personaggio». Per esempio? «Su Internet qualcuno mi ha dato del pagliaccio, ma ho un’esperienza ultraventennale per quanto riguarda le strade. Gli ultimi tre anni li ho passati tra il golfo Persico e l’Oman. A Riyad, per il Camel Festival, ho raddoppiato tutte le strade del percorso della gara dei cammelli. Per loro quell’evento vale come il nostro festival di Sanremo. Ho raddoppiato tutte le strade a carreggiata unica in cui si registravano ogni anno decine di morti. Salvo vite umane». Ora c’è Roma. Va salvata dalle buche. «Ancora non ho firmato, forse domani (oggi, ndr). Margherita Gatta (l’assessora pentastellata ai Lavori pubblici, ndr) mi ha chiamato e Virginia Raggi, che conosco personalmente, mi ha chiesto di entrare nel suo staff. Sono un attivista 5S da tanto tempo ormai». Da quando? «Sono entrato nel Movimento a fine 2012». Le buche a Roma sono un dramma, concorda? «Mangio pane e asfalto da 20 anni, qualcosina la so. Entrerò in Comune in punta di piedi. Del Simu (il dipartimento dei Lavori pubblici della capitale, ndr) conosco tutto. Anche gli scheletri nell’armadio. Porterò innovazione, un nuovo sistema di gestione delle emergenze e una visione a medio e lungo termine per le infrastrutture di Roma. In Oman ho classificato e messo a sistema 10 mila chilometri di strade, non mi spaventano quelle della capitale». E il camice da Patch Adams? Lo porterà anche in Campidoglio? «Lo metterò per i bambini, quando ci saranno eventi pensati per loro. Oltre al rispetto delle norme stradali, insegno loro a rispettare l’ambiente, gli animali… tutto ciò che è il futuro». Qualcuno la dà già in procinto di soffiare il posto all’assessora. «Le ho dato la mia disponibilità e non farei mai questo contro di lei. Questa voce mi mette un po’ in difficoltà. Già ho comunicato di non sentirmi di entrare al posto di una persona che stimo. Se poi Virginia me lo ordinasse, colpo di tacco e agli ordini. Ma ora sono qui per far parlare gli uffici e i dirigenti tra loro. Per gestire la complessità».