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 2018  aprile 30 Lunedì calendario

Modi accende le lampadine dell’India

E luce sia. L’annuncio è storico: finalmente tutti i villaggi della super-popolata India hanno un collegamento alla rete elettrica. La promessa del primo ministro Narendra Modi di elettrizzare anche i paesi e villaggi indiani è stata mantenuta con 12 giorni di anticipo sulla scadenza del progetto. Ma questo non significa che ora tutte le case indiane avranno davvero l’elettricità. La strada per conquistare questo traguardo è ancora lunga.
Però alle 17.30 di sabato si è vissuto un momento importante a Leisang, nel comune di Senapati, stato del Manipur, cuore del profondo e sottosviluppato Nord-est indiano. Le 38 famiglie dell’ultimo villaggio di un lungo elenco hanno esultato accendendo per la prima volta una lampadina collegata alla rete elettrica nazionale. Il premier indiano ha gioito pubblicamente su Twitter: «Abbiamo mantenuto la promessa che cambierà la vita di molti indiani!». Tutti i ministri si sono accodati in complimenti e applausi reali o social.
È, in effetti, un dato storico. Nel 2014, quando Modi vinse le elezioni, sul totale dei 597.464 villaggi del territorio indiano ne restavano ancora 18.452 completamente privi di rete elettrica. Ma sfogliando i dati e diradando la nebbia dell’auto-promozione e dei toni auto-congratulatori, è utile valutare le cifre nel dettaglio per capire che c’è tanta, ma tanta strada ancora da percorrere, per la terza potenza economica dell’Asia, nell’ambito delle garanzie di sicurezza e servizi di un vero e totale collegamento alla rete. Infatti, per gli attuali standard indiani «aver portato la rete elettrica» in un villaggio significa aver raggiunto il 10 per cento delle abitazioni di quel medesimo paesino, compresi, prioritariamente, ospedali, centri medici, uffici statali e scuole pubbliche. Negli edifici ora collegati si continua a essere costretti all’utilizzo di costosi generatori a diesel o benzina, durante i frequenti e lunghi black-out. Dunque, una cosa è creare una rete che raggiunge una minoranza di abitazioni di tutti i villaggi, un’altra è garantire l’ininterrotta fornitura di energia a tutte le abitazioni.
Difatti, nei tweet orgogliosi del governo non si specifica che solo nell’8 per cento delle case di questi 18.452 villaggi, ora collegati alla rete, ci sarà davvero la possibilità di connettersi. Non solo, poiché l’India è in constante crescita demografica e urbana, è facile che centinaia di villaggi sfuggano al censimento di questo progetto di elettrificazione.
Mancherebbero difatti altri 1275 villaggi all’appello. Ed è certo che 32 milioni di abitazioni in India restano ancora senza rete elettrica. «No, non è arrivata davvero in tutti i villaggi. Non ancora» ha twittato dal suo paesino nel distretto dell’Uttar Pradesh, Dilip Gupta. «È ormai da anni che, dove sono nato, stiamo aspettando che ci colleghino alla rete. Nonostante l’annuncio, non è ancora arrivata».
Malgrado l’obiettivo raggiunto dal governo di Narendra Modi, l’India resta, quindi, secondo le statistiche della Banca Mondiale, ai primi posti delle nazioni carenti in elettrificazione, assieme alla Nigeria e a un altro miliardo e 600 mila di esseri umani che non hanno una reale, costante e affidabile rete elettrica. Per questo la sfida di Modi continua. Il governo ha previsto infatti di investire altri 2 miliardi di euro per garantire il collegamento elettrico in tutte le case indiane (non solo in una bassa percentuale all’interno di ogni villaggio) entro la fine del marzo 2019, alcune settimane prima delle elezioni nazionali per il nuovo governo. Ma secondo una recente analisi di Bloomberg, per raggiungere questo ben più reale traguardo nel 2019, si dovrebbero fare miracoli. «Per arrivare a completare questo progetto in tempo, il governo dovrà triplicare la velocità di allacciamento conseguita finora, almeno stando ai dati ufficiali forniti dall’amministrazione pubblica», ha concluso l’agenzia Bloomberg. E luce sia. Ma non ancora, davvero, del tutto.