Corriere della Sera, 29 aprile 2018
C’è un problema con la salute di Kim
SEUL Sul prato davanti al City Hall, il municipio di Seul, sono stati piantati fiori bianchi che compongono la sagoma della Corea completa, senza divisione tra Nord e Sud. Ma il corteo che ieri è sfilato lì davanti era tutt’altro che convinto, gridava slogan volgari contro il presidente Moon Jae-in, l’ex soldato dei corpi speciali ed ex avvocato dei diritti civili che ha abbracciato Kim Jong-un e firmato la Dichiarazione di Panmunjom che prevede la firma entro l’anno del trattato di pace tra le Due Coree e di trasformare la Zona demilitarizzata abbattendo l’ultimo Muro della Guerra fredda. «Moon tratta con il nemico», si legge in uno striscione gigante, ci sono cartelli che mostrano Moon inginocchiato, che riempie una ciotola mentre un cane con la testa di Kim aspetta il pasto. Il corteo era formato da qualche migliaio di persone, mobilitate dell’opposizione conservatrice. Poca cosa per una città di 25 milioni di abitanti come Seul. Il popolo del no al trattato di pace con il nemico nordcoreano è composto soprattutto da anziani, muniti di bandiere sudcoreane e americane. Sono fuori tempo massimo per ostacolare un processo storico che sembra ben avviato.
Mentre i vecchi irriducibili marciavano a Seul, Moon Jae-in parlava al telefono con Donald Trump, gli riferiva i risultati del vertice con Kim. Il presidente americano sembra convinto, su Twitter ha scritto: «Lunga e ottima conversazione con Moon. Le cose procedono molto bene, si lavora per fissare data e luogo per l’incontro con la Corea del Nord».
Anche la stampa di Pyongyang ha pubblicato il resoconto del vertice: 60 foto dell’evento sul Rodong Sinmun, giornale del regime; l’agenzia ufficiale Kcna ha definito l’incontro tra Moon e Kim «un successo storico per la riconciliazione nazionale, l’unità, la pace». Citata anche la «denuclearizzazione», la parola chiave per la trattativa, anche se l’ambiguità su questo tema resta.
E ci sono ombre che riguardano anche la salute di Kim Jong-un. A Panmunjom venerdì si è visto chiaramente che gli mancava il fiato dopo aver camminato poche decine di metri. La stampa di Seul, molto attenta e aggressiva sulla vita delle «celebrità», ha valutato il peso del Maresciallo in 130 chili per 170 centimetri: un giovane obeso. Così impacciato nei movimenti che si è fatto infilare un paio di guanti bianchi cerimoniali dalla sorella. Gli esperti consultati dai giornali sudisti gli hanno diagnosticato a distanza il diabete, accompagnato da pressione alta. Si dice che fumi troppo, sia dedito agli stravizi alcolici e la leggenda parla di dieci bottiglie di Bordeaux finite in una notte. Esagerazioni, però alla fine del banchetto con Moon, il Maresciallo aveva il faccione rosso, lo sguardo fisso, sembrava aver fatto troppi brindisi. Ecco, un’incognita su tutta la trattativa potrebbe essere la tenuta fisica di Kim, la sua salute.