ItaliaOggi, 28 aprile 2018
Diritto & Rovescio
Il capitalismo online va avanti come un treno, prendendo in contropiede i convincimenti più radicati. Il suo primo obiettivo infatti è stato quello di non pagare le tasse o, se proprio è inevitabile, vuole pagarne il meno possibile. I poteri pubblici (anche perché la loro risposta non può che essere globale), anche se sono indispettiti,si stanno muovendo a fatica e circospetti, in questa zona di nessuno dove le multinazionali del web (che, non pagando le tasse, possono permettersi di largheggiare nelle spese) si affidano, per difendere le loro ragioni, ai più costosi uffici legali del mondo. Non sazia di ciò, Amazon ha già aperto un nuovo fronte. Non solo non paga le tasse ma vuol anche essere pagata dal Comune nel quale realizzerà il suo prossimo mega-centro direzionale. Le città Usa che si erano candiate erano 238. Le finaliste sono state ridotte a 20. Fra queste, c’è Newark, alle porte di New York, che ha offerto a Jeff Bezos 7 miliardi di incentivi. Ma Bezos ha già fatto capire che non bastano. Ci mancherebbe