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 2018  aprile 28 Sabato calendario

Chi è povero è più povero al Nord

Al Sud i poveri sono più numerosi che nel resto d’Italia. Ma le famiglie indigenti del Settentrione stanno decisamente peggio. In sostanza la miseria di chi sta al Nord della Penisola ha un’intensità superiore. A certificarlo è l’Istat, nel rapporto «Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo. L’Istituto di statistica pondera le soglie di povertà in base alla residenza delle persone. Ad esempio, per un adulto di età compresa fra i 18 e i 59 anni, che viva solo, la soglia di povertà è pari a 817,56 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, a 733,09 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 554,03 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno. I dati grezzi inducono a un cauto ottimismo. Ma è un inganno. Se tra il 2015 e il 2016 la quota dei nuclei famigliari che si trovano sotto la soglia della povertà è rimasta «sostanzialmente stabile», l’intensità dell’indigenza cresce. In pratica la percentuale di scostamento dalla soglia base di povertà cresce. Era il 18,7% nel 2015 ed è salita al 20,7% l’anno successivo. Si conferma, come si legge nel rapporto, «il forte svantaggio del Mezzogiorno». Ma pure in questo caso, se si guarda all’intensità del fenomeno vale a dire a quanto indigenti siano gli indigenti, si scopre che l’intensità della povertà assoluta è più accentuata al Nord, dove è aumentata dal 19,6% al 21,8%, rispetto al Mezzogiorno dove è pure cresciuta, ma meno che al Settentrione: dal 19,9% al 20,5%. Nel 2016, ricorda l’Istat, la povertà assoluta coinvolge il 6,3% delle famiglie residenti, pari a 4 milioni e 742mila individui. Il 10,6% dei nuclei familiari – 2 milioni e 734mila persone – è invece relativamente povero. Nel Meridione le famiglie in povertà assoluta rappresentano l’8,5%, mentre quelle in povertà relativa sono quasi un quinto. Vale la pena di rimarcare la differenza fra incidenza e intensità della povertà: la prima misura la diffusione del fenomeno, vale a dire il rapporto tra il numero delle famiglie che versano in una certa condizione e il totale delle famiglie residenti. L’intensità, invece, spiega quanto, in termini percentuali, la spesa delle famiglie classificate come povere sia al di sotto della linea individuata come soglia. Il fatto che lo scostamento sia maggiore al Nord non è legato tanto al costo della vita, sicuramente superiore rispetto al Meridione, perché l’Istat pondera le differenze, quanto al fatto, probabilmente che al Sud le famiglie meno abbienti sono più attrezzate ad affrontare la loro indigenza. L’utilizzo di alloggi popolari, le provvidenze offerte dagli enti locali, incluse le indennità di invalidità e di accompagnamento e, naturalmente, l’economia sommersa, contribuiscono ad alleviare il fenomeno in maniera più marcata di quanto accada al nelle regioni del Nord. riproduzione riservata nnnL’Inps bandisce un concorso pubblico, con un bando pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, per assumere 967 «consulenti della protezione sociale», destinati a essere inseriti nei ruoli del personale come funzionari. Al concorso possono partecipare persone in possesso di una laurea specialistica in finanza, ingegneria gestionale, relazioni internazionali, scienze dell’economia, scienze della politica, scienze delle pubbliche amministrazioni, scienze economico-aziendali,scienze economiche per l’ambiente e la cultura, scienze statistiche, scienze per la cooperazione allo sviluppo, giurisprudenza, politiche sociali. Secondo la Cgil Funzione Pubblica, «la necessità di istituire questo nuovo profilo è stata motivata» dall’ Inps, «con l’esigenza di poter bandire un concorso senza dover sottostare ai tempi burocratici generalmente previsti, che altrimenti sarebbero stati più lunghi». Le domande di partecipazione devono essere presentate esclusivamente in via telematica, entro il termine ultimo del 28 maggio 2018 alle 16. Il concorso prevede due prove scritte e una orale. Se le domande di partecipazione saranno più di diecimila, sarà effettuata una preselezione dei candidati, consistente in quesiti a risposta multipla, di carattere psicoattitudinale, logica, lingua inglese, competenze informatiche, cultura generale. Il concorso viene bandito in contemporanea all’emanazione del Decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il quale viene autorizzata la spesa per nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato in alcune amministrazioni pubbliche, fra cui l’Inps, che entro il 2020 potrà così assumere ulteriori 455 funzionari. R.E. riproduzione riservata