Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  aprile 27 Venerdì calendario

Fca supera un miliardo di utili

La possibilità che Sergio Marchionne resti in Fca dopo il 2019 è «tra zero e nessuna». Ieri è stato lo stesso Marchionne a metterlo in chiaro e lo ha fatto in occasione della presentazione dei dati del primo trimestre che hanno visto Fca sempre più vicina all’obiettivo dell’azzeramento del debito già il prossimo giugno, quando sarà presentato il piano industriale del gruppo automobilistico. Dunque, nessun ripensamento o cambi di programma. Marchionne lascerà il gruppo con l’approvazione dei conti del 2018, dunque nel 2019. Anche perché, ha detto il manager italo canadese, in Fca ci sono le persone giuste per prendere il suo posto.
In attesa che il nome del successore diventi di dominio pubblico, Fca presenta al mercato conti record, un utile netto a quota 1 miliardo, per la prima volta superiore al colosso americano Gm che ha segnato nei tre mesi un miliardo di dollari di profitti, e un sensibile abbattimento del debito, marciando spedita verso i target di fine anno, tutti confermati. In particolare il gruppo ha chiuso il primo trimestre 2018 con un utile netto in crescita del 59% a oltre 1,021 miliardi di euro. Per l’utile netto adjusted l’incremento è del 55%. Gli oneri finanziari netti ammontano a 309 milioni di euro, in calo di 127 milioni di euro principalmente per effetto del minor indebitamento su base annua. Le imposte sul reddito sono pari a 264 milioni di euro, in calo di 164 milioni di euro essenzialmente per effetto del minor carico conseguente alla riforma fiscale statunitense.
Le consegne globali complessive di Fca sono state pari a 1.204.000 veicoli, in rialzo del 5% principalmente grazie alla crescita in Nafta e America Latina e all’incremento del 37% delle consegne globali di Jeep. L’avvio produttivo del nuovo Ram 1500 nello stabilimento di Sterling Heights (Michigan, Usa) completa la fase iniziale del piano di riallineamento della capacità produttiva in Nafta.
I ricavi netti sono stati di 27 miliardi di euro, in calo del 2% a causa dell’impatto negativo dei cambi di conversione (aumento del 9% a cambi omogenei). L’ebit adjusted è pari a 1,611 miliardi di euro, in rialzo del 19% a cambi omogenei, ma inferiore al consensus di mercato che lo vedeva sopra 1,7 miliardi. Probabilmente anche per questo, in concomitanza con la diffusione dei dati, il titolo Fca ha sbandato in Borsa, arrivando a perdere quasi il 4% per poi essere anche fermato per eccesso di volatilità. Il titolo è stato poi però riammesso ed è tornato a salire chiudendo in rialzo del 2%, in linea con l’andamento positivo per tutto il comparto auto.
Grande lavoro è stato poi fatto sul fronte del debito. L’indebitamento netto industriale di Fca è in calo di 1,1 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2017 raggiungendo quota 1,3 miliardi di euro. In proposito si segnala un calo degli investimenti di 0,9 miliardi di euro rispetto al primo trimestre 2017, principalmente per effetto del timing dei programmi. Il cash flow delle attività industriali è pari a 1 miliardo di euro, al netto dei minori investimenti e la liquidità disponibile rimane forte a 19,4 miliardi di euro, dopo il rimborso di obbligazioni in scadenza per 1,3 miliardi di euro. Tutto ciò permette al gruppo italo americano di confermare i target a fine 2018: ricavi netti a 125 miliardi di euro, ebit adjusted maggiore o pari a 8,7 miliardi di euro, utile netto adjusted di 5 miliardi di euro, liquidità netta industriale di 4 miliardi di euro.
Il primo trimestre 2018 si è chiuso con risultati «in linea con le nostre attese», ha affermato Marchionne nel corso della conference call di presentazione dei conti dei primi tre mesi del 2018 del gruppo automobilistico. Marchionne ha «confermato i target 2018» dicendosi «incoraggiato da cosa vedo in America Latina». Per il manager, «i business del gruppo sono in buone condizioni», aggiungendo che «continuiamo a lavorare diligentemente al piano che presenteremo il primo giugno». Il manager ha poi preannunciato che con il lancio di nuovi prodotti, il gruppo Fca registrerà un aumento dei margini. Mentre, commentando l’andamento nell’area Emea (nel trimestre le consegne sono salite dell’1% a 345mila unità, con ricavi stabili a 5,64 miliardi di euro e l’ebit adjusted è salito del 2% a 182 milioni, margine stabile al 3,2%) il manager ha osservato che è quella che evidenzia il più «alto livello di complessità» e per Fca un riposizionamento qui «sarà centrale» per il gruppo e per quanto vuole fare con il piano al 2022. L’obiettivo per l’area Emea, secondo quanto indicato da Marchionne, è quello di arrivare ad avere «una redditività ragionevole», aggiungendo che maggiori dettagli su quali sono i progetti del gruppo saranno forniti il prossimo primo giugno, con la presentazione del nuovo piano industriale. Quanto invece, alle vendita di Maserati, scese del 21% nel trimestre, Marchionne si è detto sicuro che torneranno a crescere.
Ieri infine il consiglio di amministrazione di Fca ha autorizzato il management «a sviluppare e implementare un piano per la scissione delle attività di Magneti Marelli». Fca prevede che la scissione delle attività di Magneti Marelli sia ultimata tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, con prevista quotazione alla Borsa di Milano.