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 2018  aprile 26 Giovedì calendario

Diritto & Rovescio

C’è sugli schermi il bel film di Kim Ki-Duk dal titolo Il prigioniero coreano. Racconta la storia di un povero e giovane pescatore nordcoreano che, avendo perso l’orientamento, si è trovato nelle acque sudcoreane. Su di lui piombano come falchi i soldati di Seul. Ritenendolo una spia del Nord lo massacrano di botte e di interrogatori. Lui spiega, inutilmente, che è un povero pescatore e che vuole solo ritornare a casa dalla moglie e dalla figlia. Gli propongono allora di fare il traditore e gli promettono una nuova moglie, uno status e dei soldi. Niente da fare. Resta fedele alla sua famiglia e al comunismo. Lo restituiscono alla Corea del Nord. Viene accolto dalla tv, gli mettono una corona di fiori al collo, giusto per fare le riprese. Poi sale su una macchina. Non va a casa bensì nei servizi segreti dove lo ammazzano di botte per sapere la verità. Morale: i due sistemi, quando hanno a che fare con i poveracci, usano gli stessi metodi. Ps: Occhio, al palestinese Wajib i giornali danno 5 stelle. E un film ciofeca.