Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  aprile 25 Mercoledì calendario

Agevolazioni per le grandi imprese gasivore

ROMA
Dopo i grandi consumatori industriali di energia elettrica tocca a quelli del gas. Il decreto sui cosiddetti «gasivori» – che deve ancora completare il suo percorso prima di entrare in vigore – secondo i tecnici del ministero dello Sviluppo economico potrà determinare un risparmio annuo complessivo per le imprese pari a circa il 60% dei costi sostenuti per il gas nel 2017. 
L’analoga norma sul consumo elettrico – a vantaggio dei cosiddetti «energivori» – passò in Parlamento all’interno della Legge europea non senza difficoltà e polemiche. I 5 Stelle, in particolare, criticarono l’impatto redistributivo dei costi sulle altre categorie di utenti elettrici: famiglie (in misura limitata a 6-8 euro annui) e piccole e medie imprese. Le agevolazioni furono approvate con un meccanismo di salvaguardia e parziale ristoro per le Pmi. 
È possibile che le perplessità di allora saranno replicate, ad ogni modo nelle relazioni che accompagnano il provvedimento i tecnici del ministero ne spiegano l’importanza per la sopravvivenza di interi settori industriali e per evitare delocalizzazioni, obiettivo quest’ultimo che dovrebbe stare particolarmente a cuore anche a M5S e Lega. 
La misura prenotificata a Bruxelles lo scorso 18 aprile è articolata in due fasi: decreto ministeriale dello scorso 2 marzo e ulteriore decreto ancora non emanato. Si parte da una constatazione: l’Italia parte da un costo della materia prima e del trasporto di gas pari o più elevato rispetto agli altri Paesi europei, cui si aggiunge un livello di oneri e tassazione elevato. Di qui l’intenzione di alleggerire le spese per il gas di grandi settori industriali (ceramica, acciaio, vetro, carta per fare alcuni esempi) riducendo il peso degli oneri di sistema connessi con lo sviluppo delle rinnovabili. Tra gli oneri, rivestono particolare rilevanza le componenti tariffarie REt (trasporto) e RE (distribuzione) relative a riscaldamento e risparmio energetico. Dal 2015 si è registrato un aumento complessivo di questi oneri che oggi pesano per oltre 600 milioni e nel 2021 potrebbero sfiorare 1,8 miliardi di euro. 
I «gasivori» sono definiti in base a requisiti e parametri relativi ai livelli di consumo, all’incidenza del costo del gas sul valore dell’attività d’impresa e all’esposizione delle imprese alla concorrenza internazionale. Vengono considerate imprese a forte consumo di gas quelle che hanno un consumo medio pari ad almeno 1 GWh/anno, ovvero 94.582 standard metri cubi l’anno che operano in un elenco di settori indicati dalle linee guida europee. È proprio la Commissione ad aver aperto alla possibilità di introdurre misure per ridurre il prelievo degli oneri da rinnovabili. 
Per le agevolazioni un parametro di riferimento decisivo è il Val (valore medio triennale del valore aggiunto lordo a prezzo di mercato). Lo schema dovrebbe essere il seguente. Le imprese con intensità gasivora (rapporto tra costi per il consumo gas e Val) superiore o uguale al 20% potranno ridurre il proprio contributo agli oneri fino a un valore minimo dello 0,5% del Val. Le imprese che hanno invece un’intensità gasivora inferiore al 20% potranno avere dei livelli minimi di contribuzione rispetto alle componenti REt e RE dal 60% fino al 15%, in base al costo relativo al consumo di gas sul valore del fatturato dell’impresa. 
Alla fine, toccherà all’Authority per l’energia bilanciare il mancato gettito conseguente alle agevolazioni, adottando criteri di flessibilità e ripartendo l’onere in modo proporzionale sulle rimanenti categorie di clienti allacciate alla rete, come avvenuto per il decreto sugli energivori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
C.Fo.