il Fatto Quotidiano, 25 aprile 2018
Patrizia D’Addario: Mi hanno rovinata. Se cucino dicono: è una chef squillo
Patrizia D’Addario non poteva certo mancare la visione di Loro 1, il film di Paolo Sorrentino che racconta anche la sua storia. Salvo scoprire che, in questo primo episodio, nessuna attrice interpreta la sua parte. Appuntamento alla prossima puntata, dunque, restando fiduciosa – spiega il suo avvocato Fabio Campese – sulla rappresentazione che il regista offrirà del suo personaggio, ma pur sempre guardinga, perché ieri sera era entrata in sala anche per verificare di non risultare diffamata. “Se lo fosse – spiega Campese – ricorreremo in tribunale”. Ma qual è, oggi, la vita della donna che nel 2009, uscendo allo scoperto in un’intervista sul Corriere della Sera, per prima rivelò le notti calde con Berlusconi nella sua residenza estiva e a Palazzo Grazioli?
Ha tentato di tutto, spiega, per risalire la china. Ha provato persino a lavorare come cuoca, salvo ritrovarsi etichettata come la chef escort, e ritrovarsi al punto di partenza. Patrizia D’Addario ha sempre rifiutato l’etichetta di escort. E da tempo sostiene di vantare due record nel parterre di donne che vantavano Berlusconi. È stata la prima, e per lungo tempo la sola, ad averlo denunciato. È stata l’unica, ripete da tempo, ad averci rimesso. Le abbiamo rivolto delle domande. Ci ha risposto attraverso il suo avvocato, Fabrizio Campese, che segue le sue vicende ormai da anni. “Da quando ho deciso di svelare quel che accadeva presso la residenza romana dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi – spiega – sono stata vittima di ripetuti e violenti attacchi mediatici. All’inizio mi hanno accusato di mentire, mentre poi quei fatti sono stati dimostrati e provati nei processi che si sono tenuti dinanzi al tribunale di Bari che ha condannato Tarantini in modo severo con altri coimputati”.
Non ci sta a passare per una bugiarda: “Dal 2008, da quando è iniziata questa vicenda e la mia storia è diventata pubblica, sono stata vittima di accuse infondate e vergognose, che mi hanno segnata profondamente, mi hanno distrutta psicologicamente e socialmente. Eppure non ho mai detto il falso e quando ho denunciato alcuni giornali, a partire dal settimanale Panorama, per quel che hanno scritto su di me, ho vinto tutti i processi, in primo grado e in appello, in sede civile e penale”. Le ferite, racconta, sono ancora lì: “Oggi resto una persona scoraggiata. Le riparazioni giudiziarie non mi hanno restituito la dignità del mio coraggio. Anzi. La mia immagine continua a essere screditata: ho tentato di avviare attività imprenditoriali, da ultimo come chef, ma il risultato è che sono stata tacciata di essere una chef squillo. Vivo nel presente come se fossi perennemente immersa nel passato. Questo anche nel mio rapporto sentimentale con gli uomini. Ho subito un danno enorme”.
Le chiediamo se rifarebbe ogni cosa, se uscirebbe ancora allo scoperto come ha fatto allora. “Se tornassi indietro – risponde – rifarei tutto il mio percorso di denuncia. Mi sono sottoposta ai piaceri di Berlusconi, che aveva promesso di aiutarmi a ottenere una soluzione al problema stagnante del mio cantiere, dove volevo realizzare un’attività imprenditoriale, ma sono stata tradita nelle mie aspettative. Sono consapevole di essere stata, come tante altre donne, oggetto della sua libidine. Ma ho avuto il coraggio di denunciare fatti che poi sono stati dimostrati a processo. Sono stata coraggiosa, non sono stata una bugiarda, in parte sono riuscita a smantellare i cardini del potere, ma ne sono uscita distrutta”.