Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  aprile 25 Mercoledì calendario

Dalla Ue al Jobs act le pregiudiziali ostacolo all’intesa

Movimento 5 Stelle e Partito democratico potrebbero sedersi intorno ad un tavolo per discutere un possibile “contratto” per formare il nuovo governo. Ma la trattativa parte in salita perchè da una parte e dall’altra si piantano “paletti” come precondizione. Ecco i principali ostacoli da superare.
• Stop alla Lega
Il segretario reggente del Pd Maurizio Martina chiede innanzitutto a Di Maio di chiudere ogni colloquio con la Lega, finora interlocutore principale del M5S. Di Maio ieri ha lanciato un segnale esplicito su questo punto.
Lealtà all’Unione europea
Per il Pd è vincolante l’impegno dell’Italia ad offrire un contributo alla “riscrittura” della nuova Europa contro sovranismi e populismi.
Rilancio della democrazia
Martina pone il problema della concezione della democrazia e del rilancio del ruolo delle rappresentanze nelle istituzioni. In questo capitolo si dovrebbe discutere anche dei costi della politica e del vincolo di mandato che i grillini vorrebbero abolire.
L’equilibrio dei conti
Altro paletto del Pd è l’equilibrio dei conti pubblici: non bisogna “buttare” il lavoro del governo uscente, serve realismo sul bilancio.
Martina indica anche i tre settori a cui il Pd tiene: lotta alla povertà, politiche a sostegno della famiglia, lavoro.
L’Europa dei grillini
Il M5S negli ultimi tempi ha ammorbidito le posizioni contro Ue ed euro. Non parla più di uscire dall’Unione e del referendum sull’euro. Ma una buona parte della base e degli elettori ha un forte senso antieuropeista che potrebbe giocare per il No in caso di consultazione sull’accordo sulla piattaforma Rousseau.
Jobs act da cancellare
Il Jobs act e la riforma dell’articolo 18 sono uno dei punti di vanto dell’attività governativa del Pd. Ma il M5Se è per l’abolizione. I grillini sono inoltre dell’idea che bisogna rimettere mano alle pensioni e alla legge Fornero, legge che invece il Pd difende.
Vitalizi e istituzioni
Il M5S è già all’opera per la revisione dei vitalizi degli ex parlamentari e pensa ad un taglio degli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato. Il Pd invece ripropone la via parlamentare e rilancia la proposta Richetti. E sul tavolo c’è pure la divergenza sull’abolizione del vincolo di mandato, osteggiata dal Pd.