24 aprile 2018
APPUNTI PER GAZZETTA: IL CASO ALFIE EVANSREPUBBLICA.ITLONDRA - Alfie Evans ora è a tutti gli effetti cittadino italiano
APPUNTI PER GAZZETTA: IL CASO ALFIE EVANS
REPUBBLICA.IT
LONDRA - Alfie Evans ora è a tutti gli effetti cittadino italiano. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, ha ratificato quanto annunciato dal governo nelle scorse ore, deliberando il conferimento della cittadinanza al piccolo, nato a Liverpool, in Gran Bretagna, il 9 maggio 2016 "in considerazione dell’eccezionale interesse per la comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici, nella tutela di preminenti valori umanitari che, nel caso di specie, attengono alla salvaguardia della salute". E’ scritto nel comunicato diffuso al termine di una riunione lampo. Ma la decisione non sembra aver influenzato il giudice dell’Alta Corte britannica Anthony Hayden.
Il magistrato, lo stesso che aveva autorizzato il distacco delle macchine al piccolo, aveva convocato una nuova udienza con tutte le parti coinvolte, oggi pomeriggio a Manchester. I genitori di Alfie hanno rilanciato la richiesta di trasferimento del loro bambino presso un ospedale italiano, ma il giudice Hayden non ha fatto nessuna apertura in questo senso. Ha però chiesto ai medici dell’ospedale Alder Hey di Liverpool, dove il bimbo è ricoverato, di valutare se consentire che Alfie venga riportato a casa dal padre e dalla madre. Il giudice ha inoltre criticato alcune persone vicine ai genitori accusandole di dare "false speranze".
E dai medici dell’ospedale c’è cautela: "Ci vorranno almeno 3-5 giorni per decidere, comunque al momento è impossibile per l’ostilità" dei manifestanti che protestano dinanzi all’ospedale, ha fatto sapere il team che lo ha in cura. "Abbiamo sinceramente paura", ha poi detto uno dei medici.
· GLI EVENTI DELLE ULTIME ORE
Lunedì sera verso le 22.30, ora locale, i medici avevano staccato il piccolo dalle macchine che lo facevano respirare artificialmente. Ma martedì mattina, all’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool, dopo dieci ore Alfie Evans era ancora vivo, nonostante gli fossero stati tolti per circa sei ore anche acqua e cibo. E i medici hannno fatto marcia indietro: "Gli hanno assicurato ossigeno e acqua", ha postato la madre Kate, "è sorprendente, non so cosa accadrà, ha già dimostrato che i medici si sbagliano". Ma come è maturata la decisione di togliergli l’ausilio del respiratore e poi di riattaccarlo?
Va ricordato che tre tribunali di diverso ordine britannico, Alta Corte, Corte d’Appello e Corte Suprema, e la massima istanza giudiziaria d’Europa, la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, avevano più volte respinto i ricorsi dei giovanissimi genitori Tom e Kate, di tenere in vita il loro Alfie, 23 mesi, colpito da una grave quanto ignota patologia neurodegenerativa. Al piccolo era quindi stata negata dalla giustizia britannica la possibilità di essere tenuto in vita ad oltranza o di essere trasferirto in Italia, all’ospedale Bambino Gesù di Roma, che si era offerto di accoglierlo.
Alfie, il dramma di una malattia senza cura - videoscheda