Corriere della Sera, 24 aprile 2018
«Ma che pena essere condannati a fare la stessa vita dei propri padri». Intervista a Simonetta Agnello Hornby
Londra «Che pena. Vivere una vita in cui sei sempre controllato, hai sempre la guardia del corpo dietro, dove devi fare quello che ti dicono: stringere mani, ricevere fiori. Ma alla fine non ne puoi più»: Simonetta Agnello Hornby prevede un destino gramo per il nuovo arrivato di casa Windsor. Lei è una delle scrittrici italiane più amate, ma da oltre 40 anni vive a Londra, dove ha esercitato a lungo la professione di avvocato, ha sposato un inglese e preso la cittadinanza britannica.
«Sono avvocato per i diritti dei bambini – continua —. Ma che un bambino nasca e sia allevato perché debba fare il lavoro di suo padre, e se non lo fa manca alla sua famiglia: questa è un’ingiustizia nei loro confronti. Noi popolo ce ne infischiamo, ma come si fa a dire a uno: devi fare questo mestiere, sorridere e stringere mani tutta la vita?».
Eppure c’è chi fa carte false per entrare nella famiglia reale, da Kate Middleton a Meghan Markle…
«Sono quelli da fuori che lo vogliono fare: ma chi sta lì dentro è fregato. È triste che questi ragazzi debbano rappresentare un’ingiustizia: non possono neanche votare, sono degli oggetti, non dimentichiamolo…».
La monarchia però rappresenta un’istituzione rilevante per la Gran Bretagna…
«È un collante antico, ma basato su una ingiustizia fondamentale verso di loro: che tu nasci principe e devi fare il principe. È brutto. E se rinunci a fare il tuo lavoro, come Edoardo VIII, te ne devi andare».
Lei ha mai incontrato personalmente la regina?
«L’ho vista 25 anni fa, questa povera donna aveva questo sorriso così, tutto tirato: quando la guardi che si gira attorno ti sembra una cosa terribile. Pare che sorrida a te, ma sorride a tutti. Filippo camminava dietro di lei e se ne fregava di tutto. Mi sembrò un lavoro terribile e malsano».
E Carlo?
«L’ho incontrato a un ricevimento, per due ore e mezzo parlò con tutti: lui fa il suo lavoro, è uno ligio».
Un libro appena uscito lo dipinge come un principe viziato e petulante.
«Credo che sia un vanesio, uno pieno di arie. E un fedifrago. È una brutta persona da tanti punti di vista».
C’è chi pensa che dopo la morte di Elisabetta si dovrebbe passare la corona direttamente a William.
«No, penso che Carlo dovrebbe fare il re, anche se è vecchio. Sua madre chiaramente non lo può sopportare, perché se no abdicherebbe domani. Elisabetta non lo ha mai amato, il suo amore è Andrea, che tra l’altro si dice sia figlio adulterino. Carlo sarà un re breve, ma per ora la regina non cede, non abdica».
E William?
«È un tipo ligio, un ragazzo che ha sofferto. Ha una moglie perfetta in Kate: borghese, ma un po’ volgarotta. Ha sempre qualcosa che stona un po’: ha preso da sua madre».
Su tutto questo sta per irrompere il ciclone Meghan, l’attrice hollywoodiana.
«Lei imparerà subito, è più intelligente, sa cosa deve fare».
Quello fra Harry e Meghan si annuncia come un matrimonio di popolo.
«La monarchia vuole riorganizzarsi, sanno che quando morirà la regina il popolo potrebbe voltarle le spalle. Il fatto che nella famiglia reale ci siano tutte queste commoners dà da pensare al popolo: ora che chiunque di noi può sposare i reali, qual è la differenza?».
In qualche modo si è rotto l’incantesimo.
«Ed è giusto che ora si rompa. Non vedo più il vantaggio della monarchia. Anche i turisti di fronte a Buckingham Palace sono sempre più invecchiati e scadenti. Il fascino dei reali sta declinando, ormai li vedi sempre in televisione».
C’è chi dice che la monarchia si avvii a diventare un reality tv.
«È già un reality show: la regina ha dato la sua approvazione a “The Crown”, hanno permesso che si facesse una storia sulla loro vita. Elisabetta fa bene a vivere a lungo. Dietro il velo non c’è più niente».