23 aprile 2018
APPUNTI PER GAZZETTA - L’INCARICO A FICOREPUBBLICA.ITROMA - Dopo un breve colloquio cominciato come da protocollo alle 17 al Quirinale, il capo dello Stato ha affidato al presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, l’incarico esplorativo per verificare una possibile alleanza tra Pd e M5s
APPUNTI PER GAZZETTA - L’INCARICO A FICO
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ROMA - Dopo un breve colloquio cominciato come da protocollo alle 17 al Quirinale, il capo dello Stato ha affidato al presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, l’incarico esplorativo per verificare una possibile alleanza tra Pd e M5s. Sergio Mattarella ha chiesto al Presidente della Camera dei Deputati di riferire entro la giornata di giovedì. Furibondo Matteo Salvini: "Farò di tutto perché non accada questa presa in giro", ha tuonato. "Alla fine - ha aggiunto - possiamo tirarci su le maniche e provare a far da soli". Immediata la replica del leader 5 Stelle. Luigi Di Maio: "Salvini non vuole governare? Buona fortuna". Poi, aggiunge: "Accetto la richiesta del capo dello stato" di provare una intesa tra M5s e Pd "e incontrerò il presidente della Camera Fico e valuterò le possibilità di intraprendere questo percorso. Questa è la settimana decisiva e sono ottimista, perché non sarà un’alleanza: le condizioni non cambiano con la Lega o con il Pd, vogliamo un contratto di governo che non prescinda dal nostro programma, che non è né di destra né di sinistra ma solo di buonsenso".
Ma l’incarico di Fico pare tutto in salita. "Dialogo con serietà e coerenza - ammonisce il segretario reggente Maurizio Martina - a partire da una questione fondamentale e prioritaria: la fine di ogni ambiguità e di trattative parallele con noi e anche con Lega e centrodestra. Per rispetto degli italiani, dopo 50 giorni di tira e molla, occorre su questo totale chiarezza". Ma non tutti nel Pd concedono aperture al presidente della Camera, fanno muro in particolare i ’renziani’. "Non ci sono le condizioni minime per una maggioranza politica tra Cinque Stelle e Pd - afferma il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci - ascolteremo il presidente Fico con la dovuta attenzione, ma per noi le distanze sul programma restano molto marcate".
Le distanze sono oggettivamente enormi e sembrano insormontabili", dichiara il vice presidente della Camera e capogruppo dem, Ettore Rosato. Sulla stessa linea Democratica, il giornale del Pd il cui direttore editoriale è il deputato dem Andrea Romano. "Hanno cominciato con i due forni - rincara la dose il deputato dem Emanuele Fiano - e adesso hanno due leader: uno, Di Maio, che cerca di convincere Salvini. E Fico che vorrebbe convincere noi. Penso che andranno a sbattere tutti e due perché non si può lavorare contemporaneamente per due obiettivi così assolutamente opposti".
"Ho atteso altri tre giorni per registrare eventuali novità pubbliche, esplicite e significative nel confronto tra i partiti. Queste novità non sono emerse". Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella al presidente della Camera Roberto Fico nel corso del colloquio al Quirinale. Il capo dello Stato, si è appreso, ha ricordato anche che nel corso dell’esplorazione del presidente Casellati i 5 stelle avevano proposto un accordo con la sola Lega. E anche questa ipotesi ha avuto esito negativo.
È il secondo tentativo dopo quello, fallito, provato dalla seconda carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. L’ipotesi di un accordo fra dem e grillini è osteggiato dal leader di Fi, Silvio Berlusconi, che rivendica il diritto di sedere a Palazzo Chigi dopo il successo del Molise. Per verificare una eventuale compatibilità tra grillini e democratici, Luigi Di Maio ha affidato a un gruppo di professori coordinati da Giacinto della Cananea, ordinario di Diritto amministrativo a Tor Vergata, il compito di individuare dieci punti di convergenza tra il programma 5 Stelle e quello pd.
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