Il Messaggero, 22 aprile 2018
In Italia si fuma meno, gli uomini sono più bravi delle donne
Nel nostro Paese ci sono sempre meno schiavi delle bionde. Dal 2002 al 2016 il numero dei fumatori è sceso del 17,5%: in 14 anni i nostri connazionali che fumano sono passati dal 24% al 19,8%. Sono confortanti i dati presentati ieri a Roma dal ministero della Salute, in occasione della terza Giornata nazionale della salute della donna. Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia. Specialmente perché ora bisognerà capire se la tassa introdotta all’inizio dell’anno sui liquidi per la sigaretta elettronica avrà qualche effetto sul popolo dei fumatori. Bisognerà cioè capire se i nostri connazionali svapatori continueranno a usare le sigarette elettroniche, nonostante l’aumento dei prezzi, o se passeranno alle bionde tradizionali.
I più bravi sono stati gli uomini. È nella popolazione maschile che si registra il maggior calo dei fumatori: sono passati dal 31,3% nel 2002 al 24,8% nel 2016. Mentre nelle donne si è registrata una riduzione minore, dal 17,2% nel 2002 al 15,1% 14 anni dopo. Questo spiegherebbe perché, nonostante il tasso di mortalità per cancro sia in generale in calo, quello per il tumore del polmone nelle donne sembra in controtendenza. Un trend che non riguarda solo l’Italia, ma tutta l’Europa. Secondo uno studio, sostenuto dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro e pubblicato di recente sulla rivista Annals of Oncology, quest’anno ci si aspettano più decessi fra le donne per cancro al polmone.
FASCE D’ETÀ
In generale, l’abitudine al fumo di tabacco in Italia è più diffusa nelle fasce di età giovanili e adulte. In particolare, tra gli uomini la quota più elevata si raggiunge tra 25 e 34 anni e si attesta al 33,5%, mentre tra le donne si raggiunge tra i 55 e i 59 anni (20,4%). Analizzando invece i dati del periodo 2013-16 emerge che in Italia il fumo di sigaretta è più diffuso fra le classi socioeconomiche più svantaggiate, ovvero tra le persone meno istruite o con maggiori difficoltà economiche, e negli uomini. Le regioni del centro sud – Lazio, Umbria, Abruzzo e Campania – sono quelle con il maggior numero di fumatori.
Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette. Tuttavia, un quarto dei fumatori ne consuma più di un pacchetto. Diminuiscono anche i tentativi di smettere di fumare: si è passati dal 42,4% del 2008 al 35,3% del 2016. In generale, a provare a smettere nel periodo 2013-16 è stato 36,6% della popolazione tra i 18 e i 69 anni d’età. Sono state più le donne (37,9%) rispetto agli uomini (35,6%).