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 2018  aprile 22 Domenica calendario

Lo studente Isaac Newton

«Aggiungo in appendice un metodo per trovare le tangenti delle curve mediante il calcolo, metodo che viene spesso usato da noi, sebbene non veda che vantaggi vi siano a servirsene, dopo così tanti metodi come quelli esposti nelle pagine precedenti». Così il prestigioso Isaac Barrow (1630-1677), dal 1663 professore di matematica al Trinity College di Cambridge. Dichiarava che così faceva «dietro consiglio di un amico; e tanto più volentieri perché mi sembra un metodo più fecondo e più generale di quelli che ho discusso».
Questo accenno nelle Lectiones geometricae (1669) dell’onesto Barrow ci rimanda a un giovane (nato il giorno di Natale del 1642) che si era iscritto al Trinity College nel 1661: ragazzo di campagna, orfano di padre e trascurato dalla madre, allevato dalla nonna, ma stimolato da uno zio che ne riconosceva la precoce intelligenza. Nonostante i forti interessi per la chimica, si era deciso infine per la matematica. Doveva ben presto sentire l’influenza di un uomo come Barrow, intento alle traduzioni dei geometri greci e alla risoluzione di grandi sfide (come il problema della tangente).
Quel brillante allievo era non solo il migliore dei gregari del «maestro»: nel 1669 questi, chiamato a Londra per assumere la carica di cappellano del re Carlo II, fece sì che la propria cattedra venisse assegnata all’allievo. Fu un successo senza precedenti per la matematica di tutta Europa. E ormai era noto anche il nome di quel gregario: Isaac Newton.