Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  aprile 21 Sabato calendario

Diritto & Rovescio

ItaliaOggi, giovedì scorso, 19 aprile, ha pubblicato con grande evidenza e in prima pagina un servizio sullo scandalo della sostanziale riduzione in schiavitù di migliaia di sikh nell’Agro Pontino che avviene alla luce del sole, a pochi chilometri dai palazzi istituzionali della capitale e fra l’indifferenza di tutti. La piaga è stata resa pubblica da Marcello Omizzolo, un ricercatore universitario di origini venete ma residente a Sabaudia. I sikh ridotti in stato di schiavitù sono impiegati soprattutto nell’industria orticola, lavorano 14 ore al giorno e vengono pagati in nero, da un minimo di 50 centesimi a un massimo di 4 euro all’ora. Il professor Omizzolo ha nel suo portafoglio l’ultima busta paga di Zulkar, un sikh che non ce l’ha fatta a reggere il ritmo e le sopraffazioni. E si è tolto la vita. L’importo mensile era di 164 euro. Papa Francesco, che era intervenuto in pubblico per impedire il trasferimento, da Roma a Milano, di 20 giornalisti di Sky, non ha ritenuto opportuno usare la sua augusta parola contro questo abominevole abuso. Peccato.