la Repubblica, 21 aprile 2018
Oggi che Berlusconi è tornato a essere lo Psiconano, l’impresentabile, il fuorilegge, vale la pena fare presente che i Cinque Stelle erano disposti ad accettare l’appoggio esterno di Forza Italia, dunque di Berlusconi, ventiquattro ore prima della sentenza di Palermo
Oggi che Berlusconi è tornato a essere lo Psiconano, l’impresentabile, il fuorilegge, vale la pena fare presente che i Cinque Stelle erano disposti ad accettare l’appoggio esterno di Forza Italia, dunque di Berlusconi, ventiquattro ore prima della sentenza di Palermo.
Ci era suonato strano, ma non inverosimile, essendo la politica il territorio dello scontro ma anche del compromesso.
Però il pensiero corre, inevitabilmente, agli ultimi cinque anni, con le urla di sdegno, dentro e fuori il Parlamento, e sui giornali fieramente di opposizione, contro i traditori, i venduti, i servi, gli inginocchiati, i renzusconi. Con gli accorati rimproveri, le intemerate accuse, le severe denunce, le puntute inchieste, i beffardi sarcasmi, i richiami all’etica.
Ora si sono ritrovati, questi tuttidunpezzo, nella banale condizione di elettori i cui eletti sono costretti a brigare e trattare, a parlamentare e a far saltare qualche paletto.
Descamisados piegati alla cravatta. E ci si ritrovano un filino peggio, rispetto a noi, perché il loro punto di partenza era integerrimo, cristallino, incorruttibile, mentre noi altri lo diciamo da anni che pretendere la perfezione dalla politica è una roba da fessi, espone alle più atroci delusioni e alle più comiche figuracce.
Non li ricambieremo lanciando loro addosso le stesse monetine ricevute.
Ci basta la soddisfazione di vederli tornare sulla Terra. Magari, di qui in poi, invece di tuonare parlano e invece di indignarsi pensano.