Corriere della Sera, 21 aprile 2018
Scompare Avicii, il re dell’elettronica
Giovane, bello, dj. È morto, ieri, misteriosamente. Il dj svedese Avicii (vero nome Tim Bergling), 28 anni, è stato trovato morto a Muscat, in Oman. Era considerato uno dei più grandi deejay al mondo. È stata la famiglia, con un comunicato, a confermare il decesso avvenuto ieri pomeriggio. Ma nessuna notizia sulle cause della morte.
Poche righe scritte dal suo manager: «È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa di Tim anche conosciuto come Avicii. Il suo corpo è stato trovato senza vita a Muscat, in Oman, questo venerdì pomeriggio, 20 aprile. La famiglia è devastata dal dolore e vi chiediamo di rispettare il suo bisogno di privacy in questo momento così difficile. Non verranno forniti ulteriori comunicati».
I fan, i giovani che lo amavano e lo seguivano sono sconvolti. Sui social c’è solo incredulità. Nessuno del resto al momento riesce a immaginare cosa possa essere accaduto. In passato, ricorda Tmz, sito di gossip sulle star, Avicii aveva avuto problemi con l’alcol, e per questo era stato anche ricoverato in ospedale due volte. Ma non è assolutamente chiaro se la sua morte possa avere legami con quel tipo di problemi.
Certo è difficile scriverne e parlarne al passato. Avicii era nato a Stoccolma l’8 settembre 1989, ed era oltre a un dj di fama internazionale anche uno dei più famosi produttori di musica dance degli ultimi anni. Ha collaborato tra gli altri con alcuni dei più famosi artisti della musica pop contemporanea, da Chris Martin dei Coldplay a David Guetta, passando per Madonna. Una delle sue canzoni più famose, «Levels», è stata una delle più grandi hit del 2011. Ma si ricordano anche «Hey Brothers» e «Wake me up».
È stato un pioniere della Edm (Electronic Dance Movement) e ha vinto due Mtv Music Awards, un Billboard Music Award, conquistato ben due nomination ai Grammy. A fine 2016 si era ritirato dalle scene, ma prima di allora era davvero fra i dj più pagati al mondo: secondo Forbes, ricorda sempre Tmz, nel 2014 aveva guadagnato 28 milioni di dollari. Il suo ultimo post su Instagram risale a oltre due settimane fa, quando era in California.
Tim Bergling ha iniziato a fare musica a 18 anni, scrivendo e remixando canzoni nella sua camera da letto e poi pubblicandole gratuitamente prima in un blog di musica elettronica svedese, poi nel suo profilo di Myspace. Lui stesso ha detto di essere stato influenzato da artisti come Axwell, Laidback Luke, Steve Angello e Daft Punk. Adotta presto uno pseudonimo: Avicii, che in sanscrito vuol dire «senza onde» e rappresenta, nel buddismo, l’ultimo livello dell’inferno.
Brucia le tappe, tiene concerti affollatissimi, collabora con grande artisti. Fino all’apice del successo quando il 28 ottobre 2011 esce il singolo «Levels», subito ai primi posti nella classifica delle tracce più vendute sul sito di musica elettronica Beatport. In Italia questa canzone ha fatto da colonna sonora alla festa di Radio Deejay per i suoi trent’anni. Il 28 agosto 2016 si esibisce in un live per l’ultima volta. Ma non smette di produrre musica. Le sue canzoni nuove escono attraverso il suo account di Instagram. Il 31 marzo di quest’anno su Netflix esce «Avicii: True Stories». Dopo venti giorni, la morte.