Corriere della Sera, 21 aprile 2018
Ma nemmeno il gelo del muro bloccò Nureyev e Baryshnikov
«Purtroppo ci sono stati problemi tecnici, non si è capito bene», dice deluso Jacopo Tissi, in una breve pausa delle prove al Bolshoi. Certo è che il visto americano negato al ballerino – il primo italiano della storia assunto dalla leggendaria compagnia moscovita – e alla collega Olga Smirnova, agita fantasmi sepolti negli archivi della Guerra Fredda. L’étoile Smirnova è, oggi, la diva giovane del Bolshoi, testimonial degli spot delle mondovisioni nei cinema. Tissi, 23enne di Landriano, Pavia, è noto al pubblico newyorkese come volto del Bolshoi, di cui è «primo solista»: proprio al Lincoln Center aveva danzato, nel luglio scorso, Diamonds di Balanchine con la diciottenne Alena Kovaleva in una delegazione di stelle moscovite che includeva Smirnova. Ora, al gala del Lincoln Center, il Bolshoi aveva puntato su Smirnova-Tissi, coppia di smagliante bellezza e «allure» internazionale. Però il vento è cambiato e la macchina burocratica americana sembra essersi «inceppata». In passato, anche nei momenti di gelo tra Stati Uniti e Urss, le logiche politiche avevano gestito le questioni artistiche con un margine di tolleranza, preferendo cavalcare l’arte del balletto come arma diplomatica. Nei plumbei anni del soviet di Kruscev, il controllo sui ballerini russi in tournée all’estero veniva esercitato dallo spionaggio: Rudolf Nureyev si ritrovò alle calcagna sia il Kgb che l’Fbi dopo la sua fuga in Occidente nel 1961, ma danzò liberamente negli Stati Uniti fino all’ultimo dei suoi giorni, riuscendo a tornare a esibirsi al Kirov durante la perestrojka di Gorbaciov. Gli Stati Uniti hanno calamitato tutti i transfughi russi: nel 1970 Natalia Makarova strappò con il Kirov per unirsi all’American Ballet Theatre. Nel 1974 Mikhail Baryshnikov approfittò di una tournée in Canada per chiedere asilo politico: fu adottato da New York tanto da diventarne uno dei simboli più smart, direttore per un decennio della maggiore compagnia nazionale, l’Abt, e conteso tra Broadway, Hollywood e la tv di Sex and the City.