la Repubblica, 19 aprile 2018
Opéra, il j’accuse dei ballerini tra ricatti e molestie
PARIGI L’Opéra nella tempesta. Il corpo di ballo era vicino all’ammutinamento, ma i panni sporchi avrebbero dovuto essere lavati in famiglia. Così non è stato. Domenica scorsa il Figaro, quotidiano conservatore, ha pubblicato il risultato di un questionario con le risposte di 108 dei 154 danzatori del Ballet. C’era poco da ridere: il 90 per cento lamentava una direzione di scarsa qualità, il 77 denunciava molestie morali e il 26 molestie sessuali subite o viste. Stilato dai quattro danzatori membri del Comitato di Espressione Artistica – il CEA, scelto dalla compagnia – il questionario avrebbe dovuto fare il punto sulla situazione interna al Corpo di Ballo. Una semplice verifica. Si è trasformato in un j’accuse verso Aurélie Dupont, da due anni direttrice del Ballet.
Sarebbe, forse, stato facile risolvere la questione in maniera civile, dialettica, ma il documento è misteriosamente atterrato nella redazione del Figaro. E il malessere di tre quarti della compagnia è diventato pubblico.
Il CEA ha chiesto scusa ad Aurélie Dupont e ha presentando le dimissioni al direttore Stéphane Lissner. La compagnia è rimasta ieri pomeriggio in una riunione straordinaria.
«Rifletteremo sull’organizzazione, e sulle ragioni di queste tensioni», ha dichiarato ieri Stéphane Lissner a Le Monde. Ha annunciato tolleranza zero per i casi di molestie sessuali: tre fino a oggi, due dei quali risolti con il licenziamento e uno ancora in corso di discussione. Ribadendo la sua fiducia alla direttrice del Corpo di Ballo, la quale in due anni è riuscita a riportare all’Opéra grandi coreografi come Mats Ek, che se ne erano allontanati.
Étoile dal 1998 al 2005, eletta alla testa del Ballet nel 2017, Aurélie Dupont ha avuto il non facile compito di ricompattare la compagnia dopo le improvvise dimissioni di Benjamin Millepied.
Il quale, dopo soli quattordici mesi, aveva lasciato l’Opéra esprimendo dubbi – in un documentario televisivo – sul fatto che il Corpo di Ballo dell’Opéra fosse una delle migliori compagnie di danza del mondo e denunciando la difficoltà di mettere in prima fila ballerini di colore. Ma era noto che tra lui e il Ballet il rapporto non fosse felice.
Lo si accusò di rispondere a danzatori e impiegati soltanto via Facebook. E correva voce che, pur sposato alla bella Natalie Portman, fosse piuttosto seduttivo con le danzatrici. Anche Aurélie Dupont è accusata adesso di poca attenzione ai problemi dei ballerini, ma non deve essere facile mantenere buoni rapporti con 154 persone molto diverse tra loro, accomunate dall’ego dell’artista. Tanto che c’è, in compagnia, chi le attribuisce rappresaglie contro chi si lamenta; e chi denuncia un piccolo gruppo che regola i conti con la direzione calpestando la sofferenza degli altri. «Con tutti i direttori del Ballet niente è mai stato facile» dichiara a Le Monde un ballerino anonimo. «Questa volta è uno sfogo grave, ma anche sospetto».