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 2018  aprile 18 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - INCARICO ALLA CASELLATIMELONI: QUASI LA META DEI NOSTRI PARLAMENTARI È STATA ELETTA COL MAGGUIORITARIO CIOE LI ABBIAMO VOTATI TUTTI E TREIl presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati inizierà oggi gli incontri con i partiti, come da mandato esplorativo conferitole dal capo dello Stato, Sergio Mattarella

APPUNTI PER GAZZETTA - INCARICO ALLA CASELLATI

MELONI: QUASI LA META DEI NOSTRI PARLAMENTARI È STATA ELETTA COL MAGGUIORITARIO CIOE LI ABBIAMO VOTATI TUTTI E TRE

Il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati inizierà oggi gli incontri con i partiti, come da mandato esplorativo conferitole dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Di seguito il calendario

- ore 16.30, Movimento Cinque Stelle
- ore 17.30, Lega
- ore 18.30, Forza Italia
- ore 19.30, Fratelli d’Italia

Gli incontri si terranno a Palazzo Giustiniani.

REPUBBLICA.IT
ROMA - "Casellati ha tempi stretti e un mandato ben preciso, per verificare i presupposti per una maggioranza con M5s e Centrodestra. Come ho detto più volte, il Centrodestra è un artifizio elettorale, che si presenta diviso anche a queste consultazioni. Quindi le abbiamo ribadito che noi siamo pronti a sottoscrivere un contratto di governo solo con la Lega".

Con queste parole, Luigi di Maio, spalleggiato dai capigruppo Danilo Toninelli (Senato) e Giulia Grillo (Camera), ha riassunto la posizione del M5s dopo l’incontro a Palazzo Giustiniani con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, a cui il presidente Mattarella ha affidato il mandato esplorativo per verificare la possibilità di creare una maggioranza all’interno del perimetro delle sole forze vincitrici delle elezioni, appunto M5s e coalizione di centrodestra.

Consultazioni, Di Maio: "L’idea di un governo col centrodestra è fallita, Salvini decida in fretta" Condividi  
"Salvini - ha proseguito Di Maio - mi ha accusato di porre dei veti. Non vedo perché io non possa porre un veto su Berlusconi e lui sì sul Partito democratico. Noi e la Lega siamo le uniche due forze politiche che non si pongono veti a vicenda. Questo andrebbe compreso, e invece continuiamo a vedere la Lega propinarci l’ipotesi un governo dell’ammucchiata del Centrodestra. Senza questa ammucchiata un governo poteva già partire. E queste consultazioni dimostreranno che l’idea di un governo di Centrodestra ha già fallito. Le uniche forze in grado di dare vita a un governo sono M5s e Lega. Quindi dico a Salvini di decidersi presto, entro questa settimana. E non è mancanza di umiltà. Lui deve prendere in considerazione questo modello di governo alla tedesca che stiamo proponendo. E’ lui che deve fare una scelta".

#MandatoEsplorativo. Il Presidente del Senato, #AlbertiCasellati, incontra la delegazione del #Movimento5Stelle pic.twitter.com/yYtnIupDtV

— Senato Repubblica (@SenatoStampa) 18 aprile 2018
Matteo Salvini manda da Casellati i capigruppo della Lega, Giorgetti e Centinaio. Lui prende un volo per Catania e, una volta sbarcato, interpreta così le parole di Di Maio: "Ho il dubbio che il M5s usi Berlusconi per non andare al governo". Quanto a quell’ultimatum, "decida entro questa settimana", Salvini proprio non ci sta: "Non vedo dove sia il rispetto del
voto degli italiani: il secondo arrivato che impone le regole del gioco al primo, lui vuole comandare...". In definitiva, anche Salvini resta sulla sua posizione: "O Di Maio e Berlusconi smettono di dirsi no a vicenda o gli italiani non si meritano di andare avanti un mese in questo modo" e quindi si torni alle urne. Prima di partire, Salvini aveva nuovamente fissato il suo unico paletto: "Noi siamo pronti a fare tutto, tranne che un governo con il Pd. Se Di Maio vuole fare la rivoluzione con il Pd, gli faccio i migliori auguri". A seguire, un tweet con il riferimento alla mancanza di umiltà a cui Di Maio ha risposto dopo l’incontro con Casellati.

I grillini continuano a dire “O comandiamo noi o non si fa niente. E magari andiamo insieme al PD”.
Mah, io non li capisco... Un po’ di umiltà non guasterebbe??.
Voi che dite? pic.twitter.com/O8DjHQ2XdI

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 18 aprile 2018
Al termine del colloquio con la presidente del Senato Casellati, presentandosi alla stampa Giorgetti non ha fatto altro che ripetere il concetto: "Come Lega abbiamo dato dimostrazione di responsabilità facendo numerosi passi indietro. Lo ha fatto anche il nostro segretario Salvini non mettendo la pregiudiziale come premier. Chiediamo che Di Maio faccia lo stesso. Se questi veti cadessero siamo pronti a fare un governo nelle prossime ore. Chiediamo responsabilità per il bene del Paese".

#MandatoEsplorativo. Il Presidente del Senato, #AlbertiCasellati, incontra i #Capigruppo di #Senato e #Camera della #Lega pic.twitter.com/mwn2uy8Cao

— Senato Repubblica (@SenatoStampa) 18 aprile 2018
Alle  consultazioni con la delegazione del M5s e della Lega seguiranno quelle con Forza Italia (con Berlusconi che riunisce lo stato maggiore del partito a Palazzo Grazioli, presenti i capigruppo Gelmini e Bernini, Niccolò Ghedini e Gianni Letta per fare il punto prima di incontrare Casellati) e a chiudere Fratelli d’Italia. Entro venerdì Casellati dovrà riferire al capo dello Stato sull’esito dei colloqui. La Presidente del Senato ha anche dato mandato ai suoi questori di collaborare con gli omologhi della Camera per l’istruttoria comune sui vitalizi. Sulla riforma dei vitalizi nel pomeriggio è previsto, a quanto si apprende, l’incontro tra il presidente della Camera Roberto Fico e il presidente dell’Inps Tito Boeri.

Ma intanto nel Centrodestra si registra quel significativo passaggio che lo stesso Di Maio interpreta come il disvelamento di una verità, "l’artifizio elettorale" di una "ammucchiata" di forze. La coalizione non si presenta alle consultazioni con un’unica delegazione, ma ognuno va per sé. E lo rimarca soprattutto Matteo Salvini: "Andremo dalla Casellati da soli". Mentre proprio il capogruppo alla Camera Centinaio aveva già commentato: "Un risultato (alle consultazioni, ndr) sarebbe un miracolo". Salvini, come detto, da Casellati non ci sarà. Sarà invece Silvio Berlusconi in persona a guidare la delegazione di Forza Italia, assieme alle capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini. A chiudere, la leader di Fdi Giorgia Meloni con i capigruppo.

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Prima delle consultazioni, il capogruppo M5s al Senato Danilo Toninelli è tornato a parlare dell’apertura al dialogo con il Pd su un programma di governo, su cui ha poi insistito Di Maio dopo le consultazioni: "Ci siamo rivolti alla Lega e al Pd perché si può fare una convergenza, però vogliamo che il Pd ci risponda. Siamo noi che abbiamo preso l’iniziativa già da settimane per un contratto di governo".

Ma resta, nel Partito democratico, il muro alzato soprattutto da esponenti renziani. Secondo il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, per M5s e Lega è arrivato il momento della verità: "Con il mandato alla presidente Casellati di verificare le condizioni per una possibile maggioranza di governo tra centrodestra e Cinque stelle si pone fine alle ambiguità di questi 45 giorni. Altro che aspettare le elezioni regionali, ora è il momento della verità per chi dopo il 4 marzo ha pensato solo a tatticismi e personalismi".

 "Se la presidente Casellati intendesse dialogare con noi, siamo disponibilissimi a farlo, ma non credo sia di suo interesse sapere cosa pensiamo di un ipotetico governo tra i due vincitori delle elezioni" afferma Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, intervenendo a Ho scelto Cusano - Dentro la notizia, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Il senatore Pd Dario Parrini: "Il nostro programma è totalmente incompatibile con sparate propagandistiche come il reddito di cittadinanza e l’abolizione della Fornero".

Il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, anche lui vicinissimo a Renzi, rincara la dose: "Toninelli sa benissimo che il forno con il Pd è chiuso, anzi non è mai stato aperto. Ora Di Maio e Toninelli devono smetterla con i balletti inconcludenti e cominciare a dire chiaramente alla Presidente incaricata Casellati se sono in grado di formare un governo e una maggioranza con il centrodestra. Il Paese non può più aspettare i loro vecchi riti da Prima Repubblica".