La Stampa, 17 aprile 2018
Buffon si riprende il Mondiale. In Russia come uomo immagine
Gigi Buffon andrà al Mondiale. Senza l’Italia. Né la mancata qualificazione azzurra, né le polemiche innescate dal clamoroso sfogo di Madrid scalfiscono infatti un’immagine ambita in tutto il mondo, così la S7 Airlines, tra le più importanti compagnie aeree russe, lo ha scelto come testimonial nei giorni iridati. Lo spot sarà girato a Mosca tra il 14 e il 16 giugno, quindi in coincidenza con l’inizio della manifestazione, perciò è facile immaginare il portiere in tribuna per Russia-Arabia Saudita, partita inaugurale: al progetto della S7 potrebbe unirsi infatti l’invito ufficiale della Fifa.
Primo viaggio
Non sarà il primo viaggio affrontato da Buffon a fine stagione: il 7 giugno è atteso in Cina dal ministro della Cultura, essendo stato individuato come campione simbolo per promuovere il calcio nel Paese. Non volerà, invece, in Argentina: l’indiscrezione sull’interesse del Boca Juniors, con Carlos Tevez nelle vesti di intermediario, fa impazzire i tifosi sudamericani ma non trova conferme, in particolare non c’è traccia di sondaggio con l’agente Silvano Martina che giusto ieri era a Vinovo. Il numero uno bianconero chiuderà con il calcio il 4 giugno, passerella azzurra nel suo Stadium contro l’Olanda. «È stato difficile digerire l’eliminazione: l’elaborazione del lutto dura tanto, ma devi fartene una ragione. Adesso il mio obiettivo è finire nel migliore dei modi la carriera: penso di meritarmelo e di avere ancora i mezzi per fare cose importanti».
Funghi e margherite
Punta al settimo scudetto di fila, più vicino dopo il successo sulla Sampdoria concomitante con il pareggio del Napoli, adesso a -6: «Ho mandato un messaggio di complimenti a Donnarumma per la parata su Milik» sorride. La Champions, invece, rimarrà un’incompiuta come l’impresa di Madrid, finita con un’espulsione, accuse durissime e polemiche infinte: «Ho già chiarito: edulcorerei i toni, ma non modificherei i contenuti. Dopo il Bernabeu mi sono fatto grosse passeggiate, funghi e margherite. Una settimana che mi ha consentito di vivere emozioni forti, belle, adrenalina allo stato puro, vivo anche per questo». Gigi dirà addio confidando in nuovi titoli italiani, perché oltre a vincere lo scudetto può alzare la Coppa Italia. Già adesso, però, voltandosi indietro ha idee chiare su cosa sia stato più importante in carriera: «Essere capitano dell’Italia è il più bel regalo che la vita mi abbia fatto». Doveva indossare la fascia anche in Russia, ma allo spareggio la Svezia ci ha beffati. Gigi ci sarà comunque, da testimonial, volto di un colosso russo in attesa di ricominciare come manager.