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 2018  aprile 16 Lunedì calendario

Gioco d’azzardo: ecco le possibilità di vincita

Gli italiani hanno speso tra gratta e vinci, lotterie, lotto, superenalotto, scommesse sportive, macchinette e gioco online 96 miliardi di euro nel 2016. Quanto si vince? Quanto si perde? Quel che conta è non esagerare. Evitare che il divertimento da pochi euro diventi una patologia che ti fa perdere tanti soldi, oltre che minare i rapporti familiari. Prima o poi, quando giochiamo d’azzardo, quando non riusciamo a fermare la febbre della scommessa, il nostro bilancio andrà in negativo. Quel prima o poi, dipende in parte dal caso, in buona misura dal tipo di gioco a cui stiamo giocando. Parola di un matematico e un fisico torinesi, Paolo Canova e Diego Rizzuto. Con l’obiettivo di svelare le regole, i piccoli segreti e le grandi verità che stanno dietro al fenomeno del gioco d’azzardo in Italia, hanno scritto un libro dal titolo Fate il nostro gioco” (add editore) e organizzato più di 100 incontri in tutta la Penisola l’anno scorso con la loro società di formazione e comunicazione scientifica Taxi1729. «Il nostro», spiega Canova, «è un progetto di prevenzione. Giocare non è un male, se resta un gioco, ma attenzione al fascino irresistibile della vincita: l’idea che sia possibile trovare una falla nel meccanismo, un modo di aggirarlo. Tendiamo a comportarci in modo illogico e i creatori del gioco lo sanno bene. Anzi, sanno prevedere con sorprendente capacità le nostre mosse irragionevoli e puntano su quelle. 
Dietro ogni tagliando da grattare ci sono gruppi di matematici ed esperti di comunicazione che usano la scarsa famigliarità con i numeri dei giocatori per soffiare sul fuoco dell’irrazionalità, spingendoli a comportarsi in modo svantaggioso. Si è portati a credere che insistere sia sensato, che vincere sia davvero facile. Certo, buona parte di chi si avvicina al gioco non resta invischiato nella trappola. Si diverte con gli amici, può anche vincere qualcosa. E d’altra parte con il nostro progetto sappiamo di non poter “guarire” chi è affetto della patologia del gioco. Ci rivolgiamo però soprattutto ai giovani: la matematica può essere strumento di conoscenza, una sorta di antidoto logico per immunizzarsi almeno un po’ dal rischio di finire davvero nel tranello». Ecco, gioco per gioco le prababilità di vincere. 
ROULETTE 
La roulette è un buon modello per capire il ragionamento di Canova e Rizzuto. Prendiamo la scommessa del colore: 18 numeri rossi, 18 neri, uno lo zero è verde. Scegliamo il rosso. Abbiamo 18 possibilità su 37 di vincere, 19 di perdere. Il croupier ci consegnerà 2 euro se la pallina si ferma sui numeri rossi: ne abbiamo scommesso uno, il nostro bilancio arriverà ogni volta a +1 o a -1 euro se non incassiamo nulla. Ogni 100 giocate abbiamo il 57% di probabilità di chiudere in negativo. Ogni mille, salgono al 79%, ogni 10mila al 99.7%. «Se moltiplichiamo la nostra probabilità di vincere (18 su 37) per il premio economico che la vittoria ci darebbe (bilancio +1 euro, nel nostro esempio), e la sommiamo alla probabilità di perdere (19 su 37) moltiplicata per quanto perderemmo (bilancio -1 euro), otteniamo che ogni 37 euro che giochiamo al rosso e nero, mediamente ne perdiamo 1. Ogni volta che giochiamo un euro perdiamo mediamente un trentasettesimo di euro, circa 2,7 centesimi». Canova e Rizzuto spiegano nel dettaglio nel libro anche le tecniche che cercano di battere la roulette. Metodi infallibili? Per nulla. Il risultato delle operazioni matematiche è sempre una curva grafica che va verso la perdita. 
SUPERENALOTTO 
Secondo gli autori del progetto, vincere al Superenalotto è il caso meno probabile. Più o meno 1 probabilità su 622 milioni. «Si vince il jackpot (o una parte) se si indovinano tutti e 6 i numeri, compresi tra 1 e 90, che saranno estratti. La probabilità che questo accada è data dal prodotto di 6/90 per 5/89, poi per 4/88, per 3/87, per 2/86 e per 1/85. Fare 6 al SuperEnalotto è quindi improbabile, ma non impossibile, per questo ci comportiamo in modo irrazionale». Canova spiega che ci vorrebbero milioni di anni per avere una buona probabilità di vincere al Superenalotto, e che anche per questo gioco ci sono tecniche, strategie o leggende. Tra queste, l’idea che si vinca soprattutto nei casi di jackpot sostanziosi. Attenzione, però: «La probabilità che qualcuno vinca quando il jackpot è alto non va confusa con la probabilità che sia io a vincere. La mia probabilità rimane sempre 1 su 622.614.630». 
GRATTA E VINCI, SLOT 
Ci sono poi 60 varianti di Gratta e Vinci, molto amati dagli italiani. Il costo di un tagliando vada 1 a 20 euro, a seconda del tipo di gioco, e la vincita massima oscilla dai 7000 a 7 milioni di euro. Il business è plurimiliardario per gli organizzatori. Canova e Rizzutto prendono ad esempio uno dei biglietti più venduti, il Miliardario. Costa 5 euro e promette fino a 500mila euro. «Sulla base dei dati a nostra disposizione abbiamo calcolato che la probabilità di trovare un biglietto vincente è del 26% circa: circa uno su quattro. Ma andando nel dettaglio si scopre che dei 37 milioni di biglietti chiamati vincenti, più della metà ci ridanno indietro i 5 euro spesi per acquistarli e quindi valgono zero per il nostro conto in banca. Poco più di 10 milioni di ticket, inoltre, contengono un premio da 10 euro. È consuetudine non riscuotere i premi da 5 e 10 euro, ma usarli subito per comprare altri biglietti. I biglietti con un premio superiore ai 10 euro sono poco meno di 8 milioni. Di questi, a contenere il premio miliardario di 500mila euro sono 27 in tutto». Eccoci quindi alle slot machine. Sono più di 400mila nella Penisola, gli italiani ci spendono la metà di quanto bruciano ogni anno al gioco. Sono macchine di diversi tipi, ma funzionano allo stesso modo. Per i videoterminali collegati ad un sistema di gioco Vlt, la normativa prevede la restituzione in vincita di una percentuale minima pari all’85% per ogni sistema di gioco e per ogni gioco sul medesimo installato. 
ALGORITMO 
Il matematico e il fisico spiegano che c’è un algoritmo che garantisce al banco un guadagno e al giocatore un ritmo di perdita, un segreto aziendale. Le macchinette puntano a far credere al giocatore di essere andato vicino a vincere. Il mito della “macchina calda” non fa altro che alimentare la febbre per un gioco del tutto imprevedibile, oltre che -conveniente per definizione». 
WIN FOR LIFE 
Win for Life propone di indovinare 10 numeri tra l’1 e il 20, più un altro numero estratto a parte, anch’esso tra l’1 e il 20. «La probabilità di riuscire a indovinare tutti e 10 i numeri più l’altro numero è data dalla probabilità di riuscire a indovinare ciascuno dei numeri moltiplicata per la probabilità di indovinare l’altro numero. Otteniamo così 1 su 3.695.120. Con una giocata da 2 euro, in realtà, si vince il premio massimo anche facendo zero, cioè non indovinando nessuno dei 20 estratti. A patto sempre di indovinare anche quell’altro numero estratto a parte. 
Fare zero equivale di fatto a indovinare i 10 numeri che non usciranno. Dunque la probabilità raddoppia e diventa di 1 su 1.847.560”. Nell’82% dei casi si fa 4, 5 o 6, dunque non si vince nulla e il bilancio è perciò negativo: si perdono i 2 euro giocati. Nel 16% dei casi si fa 7 o 3 e si incassano i 2 euro giocati, andando a bilancio zero.