Libero, 13 aprile 2018
I mici non sono egoisti. Emotivamente coinvolti, sentono il nostro dolore e ne soffrono
È ancora radicato il luogo comune che ritiene i gatti animali egoisti, opportunisti, poco affettuosi e asociali. A sfatare questa falsa credenza è intervenuta la scienza. Grazie ad un studio condotto dall’Università di Milano è stato scoperto che i mici ci osservano per capire le nostre emozioni, cercando la nostra protezione, affetto ed approvazione per decidere come comportarsi di fronte a nuove situazioni. Proprio come fanno i bimbi e i cani quando vedono per la prima volta un oggetto sconosciuto: guardano i loro genitori (o proprietari) ricercando le espressioni facciali e i toni di voce che gli permettono di capire come reagire.
Fenomeno noto come “riferimento sociale”. Mai si era pensato che questo meccanismo fosse proprio anche dei gatti. La ricerca “Referenziamento sociale e comunicazione gatto-umano”, pubblicata su Animal Cognition, diretta dalle Dott.sse di psicobiologia Isabella Merola e Sarah Marshall-Pescini ha coinvolto 24 gatti e i loro proprietari, poi divisi in due gruppi: uno positivo e l’altro negativo.
I test prevedevano che uno alla volta la coppia gatto-padrone entravano in una stanza contenente un ventilatore elettrico a cui erano stati legati dei nastri di plastica, in fondo alla camera c’era anche uno schermo con videocamera, che serviva da barriera per i gatti ma anche come unica via di fuga (che gli animali potevano vedere). Appena i gatti entravano nel locale i proprietari dovevano alternare il loro sguardo tra micio e ventilatore, senza mostrare reazioni, tenendo un contegno neutrale. Poi gli è stato chiesto di reagire in modo positivo o negativo.
ASCOLTANO I PADRONI
Nel primo gruppo i padroni hanno usato espressioni dolci e voci rilassate mentre si avvicinavano alla ventola, mentre in quello negativo hanno mostrato paura allontanandosi dal ventilatore. La maggior parte dei gatti (79%) durante la fase neutra ha guardato prima il ventilatore e poi il loro umano, poi hanno cambiato il loro comportamento in linea con il messaggio emotivo dato dal proprietario. I mici del gruppo negativo erano più inclini ad alternare lo sguardo tra ventilatore e schermo (unica via d’uscita), mostrando segni di nervosismo e tendenza a scappare, azioni non riscontrate in quelli positivi.
Conclude la dott.ssa Merola «L’obiettivo era quello di capire se i gatti utilizzano le informazioni emotive fornite dai loro proprietari per reagire a situazioni ed oggetti sconosciuti, ed è risultato che hanno modificato i loro comportamenti in linea con il messaggio emozionale del proprietario. È chiaro che essi rispondono alle emozioni di noi umani, più di quanto ci aspettiamo». Un altro studio del biologo britannico Rupert Sheldrake della Cambridge University conferma che gatti e cani hanno doti “paranormali” in quanto capaci di sentire il dolore del padrone e di percepire in anticipo gli eventi della sua vita.
PREVEDONO CATASTROFI
Animali dotati di capacità intuitive e con forte istinto premonitore, spiegato nel suo libro Freeing the Spirit of Enquiry, definendoli «veri e propri poteri metapsichici». Cani e gatti danno tanto amore ai padroni, ma fanno di più: patiscono il dolore con loro, in quanto partecipi della loro vita e dei loro stati d’animo. Sheldrake spiega «questi poteri metapsichici degli animali possono essere di enorme importanza per l’uomo nel predire catastrofi naturali, quali terremoti e tsunami, e posso dire di essere sorpreso e anche un po’ indignato di fronte allo scetticismo dei colleghi occidentali che lavorano in campo scientifico. In Oriente sono di mentalità più aperta. Io sono un biologo e ho speso la mia intera vita di scienziato a studiare questi fenomeni che non sono certo fesserie».
Speriamo, anche grazie alla scienza che ha chiaramente provato le virtù dei gatti e di molti altri animali, si possano debellare quelle false ed ingiuste credenze che hanno per troppo tempo demonizzato, disprezzato e maltrattato troppe creature, che meritano il nostro rispetto e amore.