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 2018  aprile 14 Sabato calendario

Le lettere di Corrado Augias. Buffon, ricordati di Gianni Brera

Caro Augias, le sottopongo alcune storiche dichiarazioni (l’autore è indicato fra parentesi).
“Muntari? Se avessi capito che era gol non avrei aiutato l’arbitro”( Buffon, 2012). “Arbitri? Sono l’alibi di chi non vince. Quando c’è un errore a nostro vantaggio si scatena un pandemonio mediatico esasperante” ( Buffon, 2012). “Nella mia carriera ho vinto tanto ma ho perso anche tanto.
Sono arrivato terzo, quarto e settimo per due anni consecutivi, però non penso che abbiate mai sentito Buffon fare interviste in cui inveiva contro qualcuno o magari poteva buttare illazioni di turno che non fanno bene a nessuno e al nostro movimento ( Buffon, 2014). E adesso, dopo il gestaccio di Madrid, come la mettiamo?
Marco Vizzardelli

M’intendo poco di calcio però l’eliminazione in modo così fortunoso della Juventus è sicuramente un episodio raro e curioso che si presta a una quantità di considerazioni. Sul comportamento di Gianluigi Buffon ho avuto più d’una lettera di biasimo. Oltre a quella riportata sopra c’è stata per esempio quella giustamente moraleggiante del signor Andrea Zanello ( zanelloandrea@ yahoo. it) che scrive: «Sono un insegnante ed ex arbitro di calcio. L’altra sera stavo assistendo all’impresa della Juventus a Madrid, quando è successo il fattaccio del rigore. Mi ha sorpreso la reazione spropositata di capitan Buffon. Ma la cosa che mi ha più stupito sono state le sue parole pronunciate nelle interviste dopo la partita: “L’arbitro al posto del cuore ha un bidone d’immondizia. (...). Non sa un c... Solo gli animali fanno cose del genere”. Lo stesso Buffon che avevo apprezzato tempo fa quando aveva detto: “Solo i perdenti si lamentano degli arbitri”. Nessuna recriminazione col compagno che aveva commesso un fallo sciocco ed evitabile. Poteva chiudere la sua gloriosa carriera con la standing ovation del Santiago Bernabeu. L’ha chiusa con una macchia che rimarrà per sempre. E io come educatore ora cosa dico ai miei ragazzi a scuola sul rispetto delle regole? Che l’arbitro non si contesta mai e si accettano tutte le sue decisioni, anche quelle che ci sembrano ingiuste? O che se sei un campione, modello per tanti ragazzi, puoi fregartene di tutto e di tutti? Sono deluso e amareggiato».
Personalmente non sono amareggiato, deluso però sì, lo sono anch’io. La mia idea è che uno sportivo può essere considerato un campione non solo perché fa dei bei risultati nella sua disciplina ma anche perché interpreta lo sport per l’appunto come uno sport con tutto quello che la parola si tira dietro di correttezza, di divertimento e di gioco – anche se ovviamente è molto improprio tirare in ballo l’etimo se si pensa ai milioni legati al calcio. Buffon è un uomo maturo e ha evidentemente perso la testa per un risultato che probabilmente considerava conclusivo della sua strepitosa carriera. Un uomo d’età però non avrebbe dovuto dimenticare che “L’arbitro è un po’ magistrato e un po’ sacerdote” come diceva quel genio di Gianni Brera, tanto meno avrebbe dovuto dimenticarlo nelle dichiarazioni fatte passata la furia del momento. Adesso è diventato più difficile valutare come meritano i tanti teppisti degli stadi.