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 2018  aprile 16 Lunedì calendario

Le curve nere d’Europa: lotte di potere e faide etniche

Durante gli Europei di calcio in Francia, nel 2016, i riflettori si sono all’improvviso accesi sugli ultras russi. Gli scontri di Marsiglia, con un centinaio di hooligan inglesi finiti in ospedale e due in coma, hanno fatto conoscere al mondo le nuove leve dell’hooliganismo europeo. Qualche mese dopo la Bbc ha perfino trasmesso un documentario, intitolato L’esercito degli hooligan russi. È un viaggio nella Russia dei tifosi violenti, con ex combattenti di Cecenia, Crimea e Donbass che si sono riciclati nella comune fede calcistica, preparandosi alle partite di pallone come si fa per una guerra. E, come succede per i calciatori nelle nazionali, così i tifosi di squadre diverse (e rivali) si troveranno uniti in un fronte comune durante l’imminente Mondiale.
In Russia i gruppi di hooligan più noti hanno nomi inquietanti: Gladiators, Trouble Makers,Orel Butchers e Snakes Firm. Sono ortodossi, omofobi, neonazisti e odiano le minoranze etniche. Con orgoglio rivendicano la filosofia straight edge (no ad alcool e fumo) e hanno dichiarato guerra agli inglesi. In questo modo cercano la supremazia, opponendosi a chi ha inventato non solo il calcio ma anche il tifo violento. Nelle città inglesi gli hooligans sono comparsi negli anni Settanta, ispirandosi ai gruppi dell’estrema destra o sovranisti, al National Front e, più di recente, all’Ukip. I gruppi più noti sono gli Headhunters del Chelsea e i Bushwackers del Milwall.
Sugli spalti degli stadi, accanto alle bandiere con i colori delle squadre, sono comparse così le svastiche. In Germania i tifosi sono uniti nell’islamofobia: a Colonia sono nati gli HoGeSa, sigla che indica gli “hooligans contro i salafiti”. Stessa filosofia che caratterizza i Borussenfront a Dortmund e gli Elbflorenz a Dresda. Senza dimenticare gli GnuHonnters, confederazione di 17 gruppi di ultrà, uniti dalla passione per l’estrema destra e il neonazismo.
Caratteristica comune anche di altri gruppi di ultras europei, come i francesi della Boulogne e gli spagnoli (i Frente Atletico o gli Ultras Sur). Fra le nazionali del mondiale c’è anche la Polonia, dove i gruppi violenti – chiamati Sharks, Zyleta e Bolski – sono passati dall’anticomunismo degli anni Settanta al neonazismo odierno.
In Sud America le vicende degli ultras si intrecciano con quelle delle narcomafie. Fra i gruppi di tifosi più conosciuti ci sono gli argentini del Boca Juniors, La 12 (Doce): la loro storia è fatta di scontri armati fra gruppi di tifosi e morti sospette. Il calcio diventa un pretesto, dietro al quale si nascondono le lotte di potere e gli scontri etnici.