La Stampa, 13 aprile 2018
Ogni giorno nel mondo emesse sette sentenze di morte
Ogni mattina ci svegliamo, facciamo colazione, andiamo a lavorare, stiamo con i nostri cari, magari la sera usciamo con gli amici. E quando ci stiamo per coricare di nuovo sette persone sono state condannate a morte.
Nel mondo ci sono ancora 63 Paesi dove la pena capitale esiste. Negli altri o è stata abolita per legge oppure è solo sulla carta. Secondo gli ultimi dati di Amnesty International, tuttavia, nel 2017 c’è stata una flessione delle sentenze eseguite. Ce ne sono state 933, il 4% in meno rispetto all’anno precedente. È un segnale incoraggiante perché ci si sta riallineando ai numeri precedenti al 2015 quando si registrò un picco di 1634 esecuzioni, un numero che non si raggiungeva dal 1989.
I numeri non tengono conto della Cina, il Paese con il maggior numero di esecuzioni capitali del Pianeta, perché dal 2009 Pechino ha dichiarato queste informazioni «segreto di Stato». E nemmeno sono conteggiate Siria e Libia, dove la guerra non permette statistiche.
È interessante notare come oltre la metà delle sentenze (il 51%) siano state eseguite in Iran. Aggiungendo i numeri di Arabia Saudita, Iraq e Pakistan si raggiunge l’84% del totale. La maggior parte delle 2591 sentenze emesse non sono state ancora eseguite.