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 2018  aprile 13 Venerdì calendario

I 1.600 bimbi soli per colpa dei femminicidi

Dal 2000 a oggi sono 1.600 gli orfani di femminicidio. Bambini il cui destino rischia di essere segnato dal trauma. Stando ai dati forniti dal presidente del tribunale dei minori di Bologna Giuseppe Spadaro: un adolescente su tre, tra quelli che commettono reati, ha assistito a scene di violenza in famiglia. E molte ragazze subiranno le stesse violenze dal partner. È un fenomeno allarmante ma ignorato quello emerso al convegno del Csm sulla violenza sulle donne. Basti pensare che dai pediatri al Tribunale dei minori di Bologna sono arrivate zero segnalazioni. Il bambino vede; il 46%, secondo l’università di Bologna, in età prescolare. Assorbe, si identifica. E si fa vittima o carnefice. Che fare? «La sola repressione non basta contro il cancro che corrode le nostre relazioni, il senso di umanità e di giustizia», dice il vicepresidente Csm, Giovanni Legnini. Una riorganizzazione degli uffici sì. E oggi ne saranno illustrate le linee guida. «Un uomo che uccise la compagna mi raccomandò pene più severe», dice la neopresidente del Senato Elisabetta Casellati. E chiede: «Non chiamateli assassini per amore: l’amore non c’entra». Le soluzioni ci sono. Processi rapidi. Fari accesi sulle separazioni: è lì che esplode la violenza e i figli sono spesso usati come armi. Non trattare chi denuncia come «un’isterica»: capitò così a Lucia Annibali. E rendere utilizzabili le querele che le donne, minacciate, ritirano. Ma soprattutto, raccomanda Paola Balducci: «Nessuno sia indifferente».