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 2018  aprile 10 Martedì calendario

Supereroe Francesco Acerbi: 100 gare sempre in campo

 Francesco Acerbi, o meglio Highlander. Il difensore del Sassuolo, con la partita disputata nell’ultimo turno di campionato a San Siro contro il Milan, ha raggiunto quota 100 match consecutivi giocati in Serie A. Dal 18 ottobre 2015 infatti il 30enne è sempre partito titolare in tutte le gare dei neroverdi del massimo campionato, rimanendo tra l’altro in campo per tutti i 90’, senza essere mai sostituito. Mai una squalifica (soltanto 6 cartellini gialli ricevuti in queste 100 gare), mai una partita saltata da allora (le ultime sono quelle con Chievo ed Empoli, vale a dire alla sesta e alla settima giornata del campionato 2015/2016) e 9mila minuti (escluso recupero) sui campi di A senza pause. 
Un record incredibile, anche se, come vedremo, non si tratta di un primato assoluto per la Serie A, ma sempre un prestigioso traguardo che assume ancora più valore perché centrato proprio da lui. Da quel calciatore cui nel luglio del 2013 era stato diagnosticato un tumore al testicolo che, una volta superato, si è ripresentato qualche mese più tardi costringendolo a cicli di chemioterapia. Ma che Acerbi, con la grande forza che possiede, è riuscito a sconfiggere nuovamente e a tornare in campo più forte di prima. E per un uomo speciale, non poteva che essere speciale anche l’occasione in cui tagliare questo traguardo che lo fa entrare nella storia della società emiliana e del calcio italiano. 
Non può essere solo una coincidenza, infatti, che la 100esima partita consecutiva in Serie A si giocasse a Milano (a pochi chilometri dalla sua Vizzolo Predabissi), a San Siro, nello stadio che è stata la casa di quello Javier Zanetti che con le sue 137 gare di fila da titolare detiene quel primato che Acerbi adesso insegue. E non può essere solo un caso nemmeno l’avversario contro cui Acerbi ha raggiunto questo traguardo, cioè quel Milan che rappresenta la sua grande occasione sprecata prima che la lotta vinta contro il cancro lo restituisse profondamente diverso. 
Nella stagione 2012/2013 i rossoneri lo avevano difatti acquistato dopo un’ottima annata al Chievo puntando su di lui per fondare il nuovo corso dopo l’addio dei senatori (Nesta, Zambrotta, Gattuso, Seedorf, Van Bommel e Inzaghi) e di Thiago Silva e Ibrahimovic (ceduti al Psg), ma la sua esperienza a Milanello fu breve e incolore. La colpa? Del difensore che, per sua stessa ammissione, si era seduto sugli allori sentendosi già arrivato («in tre anni mi ero messo in testa di andare al Milan dalla C2 e ci sono riuscito e lì mi sentivo arrivato ma lo capisci sempre dopo» ha ribadito più volte negli ultimi tempi). 
Ma, come detto, era un altro Acerbi che poco ha a che vedere con quel 30enne stakanovista del rettangolo verde che vuole giocare sempre («provate a dirglielo voi di stare in panchina» hanno sempre risposto Di Francesco e Iachini a precisa domanda dei cronisti) e che lo fa sempre ad alti livelli confermandosi uno dei migliori nel suo ruolo dell’intero campionato. E adesso sempre a caccia di nuovi record: in tutte le competizioni sono ora 115, tutte giocate dal primo all’ultimo minuto, le gare consecutive disputate e anche in questo caso insegue l’attuale vicepresidente dell’Inter Zanetti primatista a quota 162. E a proposito di Inter, proprio con un nerazzurro, cioè Milan Skriniar, condivide il primato stagionale della Serie A essendo gli unici calciatori di movimento ad aver giocato fin qui tutti i minuti delle 31 gare affrontate dalle rispettive squadre in stagione. Ma vincere la battaglia tra stakanovisti per lui ormai è diventata quasi una prassi.