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 2018  aprile 11 Mercoledì calendario

Topolino e la sfida della leggibilità per conquistare i “nati mobili”


«Ridare il gusto delle carta che diventa fonte di sorpresa e curiosità, rilanciare l’esperienza delle pagine da toccare e in cui immergersi, far capire che il mondo è uno spazio da esplorare e che la lettura è uno dei canali possibili per farlo: questo vuole essere il nuovo Topolino per i nuovi bambini».
Parola di Valentina De Poli, direttore del settimanale in edicola da oggi con un abito rinnovato e un obiettivo: l’alta leggibilità, in tutti i sensi. Attenzione alle storie, sei in ogni numero, in un equilibrio tra i grandi classici, come le intramontabili parodie e le firme storiche quali Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, e i paladini dell’umorismo 2.0, come per esempio il fumettista Sio. Partecipazione attiva dei giovanissimi, protagonisti nelle vesti di Toporeport di interviste con i loro miti, come la campionessa Bebe Vio, «paperizzata» e ribattezzata Bebe Pio. Poi attenzione ai temi caldi per gli under 12, con quel taglio educational che da sempre è il marchio di fabbrica di Topolino, capace di toccare con leggerezza scienza, arte ed ecologia.
E infine la rivoluzione grafica introdotta dal cambio di font, con la scelta dell’EasyReading, un carattere appositamente studiato per i ragazzi dislessici. Ma che – e qui è il bello – facilità la lettura di tutti. «Il problema della comprensione è molto più diffuso di quanto sia percepito quindi abbiamo deciso di metterci dalla parte di chi aveva difficoltà. Ogni lettera è studiata per essere più pulita e più leggibile, vuole essere un aiuto. Topolino oggi è più accessibile».
Catturare l’attenzione dei born mobile, la generazione successiva ai nativi digitali formata da chi cresciuto fin dal primo vagito con l’intrattenimento a portata di smartphone, non è semplice. Ma la sfida è proprio quella: proporsi come una opportunità reale, colorata, dove il linguaggio del fumetto va a braccetto con quello del giornalismo. Uscendo anche dalla redazione con il progetto «Il fumetto che fa scuola», con disegnatori e redattori di Topolino che entrano tra i banchi di istituti primari e secondari grazie alla collaborazione con la piattaforma Scuola Channel.
«È vero – conclude De Poli –, sono la generazione del digitare, del navigare, dell’instagrammare, ma i ragazzi sono ancora quelli del “fare”: se viene loro data la possibilità di sperimentare e mettersi in gioco non si tirano indietro. Con Topolino vogliamo fare questo: offrire esperienze di qualità. Esperienze capaci di fermarli un attimo, di attivare in loro un’attenzione meno superficiale, di essere liberi di emozionarsi, di sorridere, di divertirsi, di farsi domande. Insomma, di sentirsi al cento per cento bambini».