il Fatto Quotidiano, 11 aprile 2018
Finiti i tempi austeri, Casellati si fa la corte
Non sarà maestosa come la gondola da “parada” che l’ha accolta in visita a Venezia, ma la squadra di Palazzo Madama del presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, ogni giorno, pardon ogni ora, s’avvicina alle dimensioni di una corte. Questa settimana, la burocrazia senatoriale ha registrato il collaboratore numero 5 di Casellati, si tratta di un consigliere politico.
Per Forza Italia l’epoca è di ristrettezza economica – Silvio Berlusconi s’è dissanguato e ha smesso di staccare assegni milionari – e allora i dipendenti di partito si trasferiscono dalla seconda carica dello Stato. È sempre accaduto. Accade pure stavolta, e pazienza per i tempi morigerati e le buone maniere.
Proprio lunedì, per esempio, la forzista Casellati ha comunicato a otto precari storici di Palazzo Madama – personale tecnico che lavora con contratti di legislatura da vent’anni – che non saranno confermati. Così il presidente può sfruttare altre risorse per altri incarichi. Il portavoce Massimo Perrino – al momento il più esperto del gruppo creato da Casellati – s’affretta a precisare: “Il presidente se ne sta occupando. Non ha deciso”. Ha ragione, perché il reclutamento di Casellati non è finito. Per i bilanci consuntivi sarà presto, ma per i conti interni neanche troppo: con le caselle ancora vacanti di capo della segreteria e capo del gabinetto, figure di solito necessarie, l’ex consigliere laico del Csm supera per proporzioni dello staff l’ex magistrato Pietro Grasso, che l’ha preceduta. Oltre a Perrino, per adesso, assistono il presidente Rita Rubini (segretaria particolare), Teodoro Fortunato (Forza Italia, giri veneti), Claudio Girdeni (candidato con la lista Francesco Storace nel Lazio) e Antonella Iovine (quota Maurizio Gasparri). I forzisti braccano Casellati e temono l’ingaggio – smentito da Palazzo Madama – di Barbara Degani. Chi era costei?
Per il trionfante ritorno a Padova, la città dove abita la rodigina Alberti coniugata Casellati, “un passo indietro” rispetto al presidente – raccontano le cronache locali – c’era la sottosegretaria Degani (Ambiente) con un vestito a fiori e prole per un “quadretto familiare”. A tal proposito, parlando di famiglia, non si può omettere né il rapporto politico e di amicizia fra Degani e Elisabetta Casellati, né il rapporto professionale fra la stessa Degani e Ludovica Casellati.
La sottosegretaria, infatti, ha scelto per l’ufficio stampa la figlia del presidente del Senato, legata dal giugno 2014 al ministero dell’Ambiente da una consulenza – 40.000 euro all’anno – valida finché resiste il governo di Paolo Gentiloni. Il nome di Ludovica, ex Publitalia (cioè Mediaset), editrice e giornalista “verde” col sito Viaggi in bici, rievoca una polemica antica che ha macchiato la carriera dell’avvocato Casellati senza intaccarne l’ascesa nel sistema di Berlusconi. Ludovica Casellati, per un anno, tra il 2005 e il 2006, è stata capo della segreteria del sottosegretario alla Salute, Elisabetta Casellati, cioè la mamma. Così il pettegolezzo di Forza Italia esonda: mica il presidente del Senato può assumere l’amica che ha assunto la figlia? E poi gli episodi spiacevoli non si ripetono. Se non in farsa, chissà.
Casellati è cambiata. Non è più l’agguerrita forzista che difende a oltranza l’ex Cavaliere in televisione, che marcia sul palazzo di giustizia di Milano contro le sentenze, che chiede le dimissioni di Grasso perché ha tutelato l’istituzione nel processo sulla compravendita dei senatori, che corruga la fronte dinanzi ai meriti artistici e scientifici dei senatori a vita Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo, Claudio Abbado. Niente paura. È cambiata.