Il Messaggero, 10 aprile 2018
Capitale sempre più soffocata dai cortei: quattro manifestazioni al giorno nel 2017
ROMA Il più recente è il sabato di terrore pre-elettorale, con quattro manifestazioni distribuite in tutta la città. Roma è una continua emergenza. Lo confermano anche i dati che verranno presentati questa mattina durante il 166° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, dove viene registrata una diminuzione degli omicidi e dei reati contro il patrimonio in generale, mentre è aumentata la pressione sull’ordine pubblico. Un po’ per la minaccia terroristica, e gli obiettivi sensibili da proteggere, ma anche tanto per le continue manifestazioni che affliggono la Capitale.
I REPARTI MOBILI
Nel 2017 sono state 11.061 quelle principali organizzate in tutta Italia. Di queste 5.306 su temi politici, 3.380 a carattere sindacale-occupazionale, 331 studentesche, 867 sulle problematiche dell’immigrazione, e molto altro ancora. Il primato tra le grandi metropoli è naturalmente di Roma, con 1.784 manifestazioni, vale a dire quattro al giorno. Un dato che, rapportato agli anni precedenti, vede – secondo le stime della questura – un aumento del 33,5 per cento. Si è passati da 895 del 2015 a più del doppio dello scorso anno. Questo comporta una serie di problemi a cascata, perché vuol dire un maggiore impiego di forze dell’ordine e anche una serie di sacrifici che vengono puntualmente richiesti ai cittadini. Basti pensare che, per fare fronte a questo tipo di manifestazioni, è stata disposta la movimentazione in ambito nazionale di 656.549 unità dei soli Reparti mobili.
Resta, poi, molto alto il livello di allerta per la minaccia terroristica. Nel 2017 sono stati vigilati mediamente 20.242 obiettivi sensibili. Ventisei persone sono state arrestate perché contigue agli ambienti dell’estremismo islamico, 105 espulse, in quanto considerate pericolose per la sicurezza interna. E diverse operazioni di polizia sono state messe in atto, a cominciare da quelle di giugno scorso, quando è finita in manette la foreign fighter italiana, Lara Bombonati. La donna si era convertita all’islamismo con il nome di Khadija: era monitorata dall’Antiterrorismo sin da quando, nel 2014, aveva deciso di partire per la Siria. Si era unita a formazioni jihadiste per seguire il marito Giovanni Cascio, poi morto in combattimento. Khadija è stata rintracciata in prossimità del confine siriano, ed espulsa in Italia. Collegamenti con il nostro paese ha avuto anche Ahmed Hannachi, il tunisino che ha ucciso due donne a Marsiglia. L’uomo aveva passato un periodo in provincia di Latina, dove aveva sposato un’italiana.
NUMERI IN CALO
Più confortanti, invece, sono i dati che riguardano i reati contro la persone e contro il patrimonio. Nella Capitale, stupefacenti, rapine e furti sono diminuiti del 3,27 per cento, in particolare le rapine che sono a meno 12,19 per cento. La situazione non sembra cambiare a livello nazionale: 11.727 le rapine denunciate, 38.209 i furti in abitazioni e 1.877 le violenze sessuali che le vittime hanno denunciato. Un notevole rialzo hanno avuto le truffe e i reati informatici: 44.241, e per queste sono state denunciate e arrestate 11.135 persone.
Nell’attività indirizzata a garantire la sicurezza nella Capitale, la Questura è dovuta intervenire anche per gli sgomberi di immobili occupati: 20 nell’anno precedente. La polizia ha dato anche supporto ad altre 86 operazioni per liberare singoli alloggi o gruppi di abitazioni. Nella città e in provincia restano ancora delle criticità: 93 strutture occupate da sgomberare.