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 2018  aprile 09 Lunedì calendario

Le 44 formazioni diverse di Allegri e il peso della Juventus B

Per dire dell’importanza del turn- over, dell’incidenza dei cambiamenti e del peso dei panchinari: in 45 partite ufficiali Massimiliano Allegri ha usato 44 formazioni diverse, affidandosi alla rotazione perenne e centrifugando il concetto stesso di titolarissimo. Qualcuno lo è ( Higuain, Pjanic, Chiellini, Khedira), ma nessuno di loro ha mai sovrastato alla legge dell’alternanza, cui sono stati sottoposti o per preservarli dall’usura o persino per rendimento scadente, come è capitato un paio di volte al Pipita. Le uniche due formazioni uguali sono state quelle schierate alla seconda giornata a Marassi col Genoa e alla nona in casa dell’Udinese, e vale la pena ricordarla: Buffon, Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Alex Sandro – Pjanic, Khedira Cuadrado, Dybala, Mandzukic – Higuain. Era, in effetti, la formazione indicata come teoricamente titolare prima che la stagione iniziasse, quando ancora il 4- 2- 3- 1 sembrava un dogma e l’unico ballottaggio riguardava Rugani e Benatia (l’azzurro ha ricevuto maggior considerazione all’inizio, il marocchino più recentemente), ma in realtà mai nulla è stato inflessibile. Quelle due partite la Juve le vinse largamente ( 4- 2 e 6- 2, in entrambe le circostanze rimontando) e dando persino una certa soddisfazione all’estetica, ma il numero di gol incassati indica che non possedevano l’equilibrio che l’allenatore gradisce. E infatti è una formazione che non ha avuto stabilità. È la forza di una teorica Juve B che sta facendo la differenza in campionato, e non solamente quest’anno. Al di là del numero di gol arrivati dalla panchina ( nove, ma due nelle ultime due giornate: Douglas Costa a Benevento e soprattutto il pesantissimo Cuadrado contro il Milan) è il ricorso sistematico alle risorse anche più nascoste della rosa a favorire la competitività della Juve sui tre fronti anche se l’effetto si vede soprattutto in campionato, dove Allegri può permettersi il lusso di fare la differenza con gente come Douglas Costa o Bernardeschi, oggettivamente un’altra cosa rispetto alla stragrande maggioranza dei panchinari della serie A. In Champions l’effetto sfuma, perché tutti tendono a schierare sempre gli undici più forti, e sono quegli undici a spostare gli equilibri mentre le riserve contano meno, e non soltanto perché in coppa se ne possono iscrivere a referto 7 e non 12.
Allegri ruota tutti, compresi i portieri e i moduli: finora ne ha alternati sei, senza considerare i cambiamenti improvvisati a partita in corso. Il più presente è Higuain, che è anche il solo ad avere giocato più di 3.000’, mentre sono ben 18 ad averne fatti più di 1.000. A parte Höwedes e Caligara, che hanno una sola presenza, il meno impiegato è Marchisio, che ha comunque giocato 811’ in 16 partite: non tantissimi per lui, ma non pochi per il ventiduesimo elemento della rosa di una squadra che di squadre ne ha due.