8 aprile 2018
APPUNTI PER GAZZETTA - IL VERTICE DEL CENTRO-DESTRAREPUBBLICA.IT ROMA - Una riunione ad Arcore tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, nel tentativo di trovare una linea comune da portare al Colle
APPUNTI PER GAZZETTA - IL VERTICE DEL CENTRO-DESTRA
REPUBBLICA.IT
ROMA - Una riunione ad Arcore tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, nel tentativo di trovare una linea comune da portare al Colle. Ma la compattezza sembra sia solo di facciata. E Salvini, a un’ora dalla fine del vertice, prende le distanze dalla nota ufficiale.
Nel comunicato finale, il centrodestra rivendica la premiership. "Quasi il 40 per cento degli italiani ha scelto di dare la propria fiducia ai partiti del centrodestra ai quali oggi spetta, indubbiamente, il compito di formare il governo". E ancora: "Gli elementi dai quali i tre leader non intendono prescindere sono un presidente del Consiglio espressione dei partiti di centrodestra, l’unità della coalizione e il rispetto dei principali punti del programma sottoscritto prima del voto". E fonti della coalizione fanno sapere che la coalizione proporrà a Mattarella di presentarsi in Parlamento a "chiedere i voti necessari alla fiducia".
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni arriva ad Arcore
Condividi La versione ufficiale del vertice è dunque che il centrodestra si presenterà al secondo giro di consultazioni al Quirinale rivendicando la premiership per poi presentarsi in Parlamento a chiedere i voti necessari alla fiducia su una base programmatica definita. In pratica, uno schiaffo in faccia ai 5Stelle.Ma poco dopo la conclusione del vertice, arriva un post su Facebook di Matteo Salvini: "Si parte dal centrodestra ma continua il dialogo a partire dal Movimento 5 Stelle". Anzi, più tardi aggiunge: "Sono fiducioso in un governo con i 5Stelle". E ancora: "L’unica cosa che escludo è di fare un governo insieme al Pd, che ha fatto disastri negli ultimi sei anni".
E poi fonti leghista fanno sapere conoscere un altro passaggio essenziale: Salvini non è disponibile a ricevere un incarico senza essere certo di avere prima una maggioranza chiara in Parlamento. Salvini, insomma, non intende andare alle Camere alla ricerca di voti. "I voti non si cercano come i funghi", dice il leader leghista. Quindi, nessun governo di minoranza. E Salvini non è disponibile a farsi bruciare. Lo scontro si manifesta plasticamente quando, negli stessi minuti, una nota di Meloni insiste sulla versione del vertice: "Cerchiamo una maggioranza in Parlamento". E la leader di Fratelli d’Italia insiste: "Chiederemo un incarico per Salvini. Fa testo il comunicato ufficiale". In pratica un cortocircuito difficile da nascondere.
GRILLO
OMA - "Capisco che Salvini abbia difficoltà a sganciarsi da Berlusconi, ma da Arcore non può partire nessuna proposta di cambiamento". Non è da lì che può scaturire "un governo di cambiamento ma solo un governo-ammucchiata. Per noi questo film non esiste". Lo ha detto Luigi Di Maio, capo politico del Movimento cinque stelle (M5s), parlando a una iniziativa del Movimento in vista delle elezioni regionali della Valle D’Aosta in programma il 20 maggio.
"Non è un governo di cambiamento che immaginiamo quello che chiede Salvini, cioè un governo ammucchiata con dentro Meloni, Salvini, Berlusconi e il M5s - ha aggiunto durante una diretta Fb -. Questa è la sua idea, non può essere la nostra. Se stanno immaginando questo film per noi non esiste perché il nostro obiettivo è mandare avanti le lancette, non mandarle indietro".
Il leader M5s, rispondendo ai giornalisti, ha detto che "al momento non sono in programma" incontri con Salvini né con Maurizio Martina, segretario reggente del Partito democratico. Ma ribadisce il concetto che i Cinque stelle sono in attesa di risposte: "Abbiamo registrato le parole del segretario reggente Martina - dice a proposito del Pd - e penso siano un passo avanti e aspettiamo evoluzioni interne". Quanto alla Lega, dice invece: "Se è interessata al cambiamento vengano al tavolo e mettiamoci al lavoro per l’Italia".
Di Maio continua dunque nella strategia dei due forni (e del divide et impera), con l’offerta di dialogo alla Lega e al Pd in vista di un "contratto" fondato su punti programmatici comuni, confermando però che nella prospettiva di un’intesa a destra resta una pregiudiziale che si chiama Silvio Berlusconi.
Matteo Salvini, segretario della Lega, finora ha ribadito la fedeltà all’alleanza con Forza Italia. La tenuta della coalizione di centrodestra sembra ribadita dalla nota diramata nel pomeriggio, al termine del vertice tra Salvini, Berlusconi e Meloni ad Arcore, dove si focalizzano alcuni punti fermi in vista della nuova tornata di consultazioni al Quirinale. Una in particolare: il premier deve essere espressione del centrodestra che, unito, è stato votato da "quasi il 40% degli italiani".
Poco dopo lo stesso Salvini va su Facebook e lascia nuovamente aperta la porta: "In settimana - scrive - continuerò a dialogare con altri. A cominciare da Di Maio". Subito rintuzzato, però, da Giorgia Meloni: "Rispetto a chi tenta di spaccare la coalizione, come il M5s, arrivato secondo, noi diciamo che il premier deve essere espressione del centrodestra. I numeri (per la maggioranza) "si cercano" in Parlamento. Ma Salvini, da Treviso, è secco: "I voti non sono funghi. Chiederemo che sia io il premier ma non andremo in Parlamento ’al buio’, andremo se c’è una maggioranza".
Così, mentre nel centrodestra lo scenario post-vertice è tutto fuorché chiaro, Luigi Di Maio si rivolge ancora a Salvini via Facebook: "Quando Salvini vorrà governare per il bene dell’Italia ci faccia uno squillo, gli diremo se saremo ancora disponibili a lavorare con lui al contratto di Governo".
Poi da Zurigo, dove era impegnato in uno show, Grillo arriva alla villa dei Casaleggio a Settimo Vittone, non lontano da Ivrea, per pranzare con Di Maio (ridisceso dalla Val d’Aosta), Davide Casaleggio e Paola Taverna. E alla fine dell’incontro ai giornalisti dice: "Rilassatevi, andiamo a destra, andiamo a sinistra, sembrate Gianni e Pinotto...".
I cronisti insistono, governo con la Lega o col Pd? E Beppe, prima di salire in auto, si dice convinto solo di una cosa: "Succederà tutto e sarà una cosa meravigliosa, l’Italia è un Paese straordinario". Di Maio ha postato una foto scattata per l’occasione. I tre non si vedevano dai giorni immediatamente successivi alle elezioni politiche. Il loro vertice dura tre ore, compresa grigliata in giardino e partite a calcio balilla, presenti anche Giancarlo Cancelleri, Massimo Bugani, Enrica Sabatini oltre ai membri dello staff pentastellato e di quello che segue gli show di Grillo. "Clima sereno, serenissimo", rassicura Bugani, mentre Di maio è già in viaggio per Roma.