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 2018  aprile 04 Mercoledì calendario

Voto da terzo mondo. È passato un mese dalle elezioni e non sappiamo chi abbiamo eletto

A un mese dalla chiusura delle urne non è ancora definitiva la composizione del Senato. E il motivo è semplice. Ci sono almeno quattro casi su cui pendono dei ricorsi. Se ne sta occupando la Giunta provvisoria per la verifica dei poteri, convocata la scorsa settimana per attribuire i seggi lasciati vacanti dai leader che erano candidati in più Regioni. Tre casi riguardano Forza Italia, che potrebbe veder cambiare la composizione del proprio gruppo parlamentare. Addirittura c’è la possibilità che la truppa azzurra aumenti di una unità se la Giunta scegliesse di attribuire il seggio rimasto vacante in Sicilia agli azzurri. 
Il primo ricorso esaminato è stato quello di Claudio Lotito, presidente della Lazio e candidato di Forza Italia nel collegio plurinominale campano. Il vulcanico dirigente biancoceleste è rimasto fuori per una manciata di voti. Era sicuro di farcela. Così come Sandra Lonardo, che lo precedeva nel listino, era certa di essere eletta nel collegio di Benevento dove il marito Clemente Mastella è sindaco. Nessuno, però, aveva previsto l’ondata gialla che ha travolto gli altri partito nel Mezzogiorno. Così, nel feudo mastelliano, hanno vinto i Cinquestelle e la Lonardo ha soffiato il posto a Lotito. Lady Mastella, però, era candidata in due collegi plurinominali e il ricorso del presidente della Lazio si basa proprio su questo. Lonardo deve essere eletta nel collegio, quello di Napoli e non quello di Salerno, per privilegiare un criterio territoriale. La Giunta, essendo provvisoria, per il momento ha deciso di non avere poteri per decretare il ripescaggio lotitiano. Più avanti si vedrà. Un caso analogo, in Forza Italia, si è verificato in Puglia, dove la Corte d’Appello ha privilegiato la proclamazione della senatrice Anna Minuto, spingendo un altro azzurro, l’uscente Michele Boccardi, a presentare ricorso. C’è poi un caso in Sardegna, sollevato da un esposto della candidata autonomista Michelina Lunesu. Ma il senatore Lucio Malan, al quale è stato affidato il compito di una sommaria istruttoria in Giunta, ha già dichiarato l’infondatezza di quella istanza. 
Infine c’è la curiosa situazione siciliana, dove i cinquestelle hanno vinto più seggi di quanti se ne aspettassero. Nove per otto candidati. Adesso chiedono che il seggio mancante venga assegnato a un candidato di un’altra Regione. Ma non è possibile. 
Resta un’alternativa: che il posto vacante vada al primo dei non eletti del secondo partito, ossia Bruno Alicata di Forza Italia.