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 2018  aprile 05 Giovedì calendario

Russia-Iran-Turchia. Patto a tre per spartirsi il futuro della Siria

Vladimir Putin conclude un’intesa militare strategica con la Turchia, dopo quella sull’energia atomica, allarga la cooperazione al campo umanitario, rassicura l’Iran sulla «integrità territoriale» della Siria. Al vertice a tre di Ankara, con il padrone di casa Recep Tayyip Erdogan e il presidente iraniano Hassan Rohani, il leader russo raccoglie i frutti di una rapporto sempre più stretto con la Turchia, lanciato dopo il fallito golpe del luglio 2016.
L’inedita alleanza, che include uno Stato della Nato e uno dei più accesi rivali dell’Occidente, è riuscita finora a convivere sul teatro siriano, dove pure Erdogan è avversario di Bashar al-Assad, e Rohani è il suo maggior sostenitore.
Nella nuova Siria divisa in zona di influenza c’è spazio anche per questa rivalità. Rohani ha ribadito il diritto del governo di Damasco a recuperare «tutti i territori», compreso il cantone di Afrin. Erdogan ha sottolineato che l’integrità potrà essere recuperata solo dopo «la sconfitta di tutti i gruppi terroristi» compreso lo Ypg curdo, e come nella fascia di sicurezza controllata dai turchi siano «già ritornati 160 mila profughi siriani». Ora Erdogan vuole allargare la sua area di influenza e ha trovato in Putin una sponda totale, tanto che insieme hanno annunciato il progetto di costruire un ospedale militare a Tell Abyad, una località ancora sotto il controllo dei curdi dello Ypg. Servirà alla «riabilitazione dei feriti in arrivo dalla Ghouta» e sarà realizzato dalle forze armate turche con l’aiuto di quelle russe.
Con questo annuncio sia Ankara che Mosca danno per scontato che gli Stati Uniti si ritireranno presto dalla Siria, in quanto la ragione ufficiale della presenza delle truppe statunitensi, la lotta all’Isis, sta per venire a mancare. Putin ha puntualizzato che l’Isis «è stato sconfitto, anche se conserva un notevole potenziale distruttivo». Alle parole del capo del Cremlino hanno fatto eco quelle di una dichiarazione della Casa Bianca che ha confermato che la «missione per sradicare lo Stato islamico in Siria sta arrivando a termine» e il gruppo «è quasi completamente distrutto». Donald Trump avrebbe chiesto ai suoi generali di preparare i piani per il ritiro.
In cambio del via libera nel Nord della Siria, Putin ha ottenuto da Erdogan una collaborazione militare senza precedenti, che allontana la Turchia dalla Nato. Martedì sera sono stati definiti i dettagli del contratto per il sistema anti-aereo S-400. Le prime batterie saranno consegnate in anticipo, nel luglio del 2019. L’S-400 è incompatibile con i sistemi di difesa Nato e Washington ha fatto pressioni fortissime perché Ankara rinunciasse all’accordo e scegliesse un sistema occidentale, integrabile con le difese degli altri Paesi dell’Alleanza. Erdogan ha tirato dritto, «è una decisione che spetta a noi», e ha confermato la consegna anticipata. Il prossimo vertice a tre si terrà a Teheran, in una data ancora da definire. Il primo si era svolto a novembre a Sochi, in Russia.