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 2018  aprile 05 Giovedì calendario

I buoni costumi

È facile: un paese funziona se è amministrato da buone leggi. Ma non soltanto. Infatti fra le buone leggi viene in mente la 104, che assegna tre giorni al mese di permesso retribuito a chi assista un parente disabile. Un’idea civilissima, no? Ma ieri il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, ha informato che usufruiscono della legge duemila e 350 dipendenti su tredicimila. Il diciotto per cento. Se ne deduce che i lavoratori della Regione provengono da famiglie molto infelici, poiché nelle aziende private la percentuale di beneficiari è inferiore di dodici volte, uno e mezzo per cento. E c’è pure chi se le va a cercare, le famiglie infelici, visto che alcuni (dice Musumeci) si sono fatti adottare da anziani invalidi e ora gli tocca di accudirli. Di storie del genere se ne leggono parecchie. Quello che doveva essere a casa con la nonna cieca, ed era andato a prendere il sole in spiaggia; quello che doveva essere a fianco del cognato infermo, ed era in vacanza ad Amsterdam. Ma non bisogna trarre conclusioni affrettate, trattandosi di Sicilia. In tutta Italia i dipendenti pubblici che godono della 104 sono il sei per cento (il quadruplo dei privati) e nella scuola si arriva al tredici per cento. Ecco spiegato perché il paese non funziona: perché le buone leggi, se sfruttate da ladroni, e di ladroni ce ne sono parecchi, diventano cattive leggi. Come diceva uno che ci manca molto, così come i buoni costumi per mantenersi hanno bisogno delle leggi, così le leggi per osservarsi hanno bisogno di buoni costumi