ItaliaOggi, 5 aprile 2018
Diritto & Rovescio
Il francese Bernard-Henry Lévy, quando aveva trent’anni, si era autonominato nouveau philosophe, nuovo filosofo. Visto che nessuno, allora, lo trattò come meritava, cioè mandandolo a quel paese, si presenta come tale anche adesso che ha compiuto settant’anni. Chi lo vuole sfottere, lo definisce le plus beau décolleté de Paris, la più bella scollatura di Parigi, visto che il filosofo porta sempre delle camicie bianche svolazzanti e vistosamente sbottonate sul petto villoso. Per festeggiare il raggiungimento della maggiore età, Lèvy ha pubblicato il libro L’Empire et les cinque rois, l’impero e i cinque re, dicendo, senza paura di cadere nel ridicolo, che si tratta del suo 43° libro. Un grafomane. E ricorda: «Quanto ero bambino, quando cioè avevo 7 o 8 anni, avevo una capanna nel giardino dei miei genitori. Scrivevo la mia propria orazione funebre e me la recitavo da solo come se fossi un campione sportivo, un avventuriero, un grande scrittore, un capitano d’industria». Anche in Italia c’è qualcuno che di sé pensa queste cose. Ma nessuno le dice.