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 2018  aprile 04 Mercoledì calendario

Così il coraggio fa vivere più di cent’anni

C’è Mieko Nagaoka, una campionessa di quasi 104 anni che di recente ha battuto il record dello stile libero di nuoto dei 500 metri nella categoria dei centenari. C’è anche Hidekichi Miyazaki, 107, che tre anni fa ha stabilito il record mondiale dei 100 metri per persone con un’età superiore ai 105 anni. Poi, come dimenticare il medico Sigeaki Hinohara, deceduto lo scorso anno a 105 anni, e fino allora noto come «il centenario più impegnato al mondo». E ce ne sono molti altri, meno famosi, ma eccezionalmente «anziani» e attivi. Tutti ultracentenari che, oltre alla straordinaria longevità, in comune hanno la patria, il Giappone. Una massima : Se si tenta si può fare tutto. Se non si tenta, non si può fare niente».
L’ESEMPIO
A intervistarli, cercando di carpirne i segreti, è stata la giornalista giapponese Junko Tahakashi nel libro Il segreto della longevità, il metodo giapponese per vivere 100 anni, edito da DeAgostini. Nel suo volume Tahakashi ha passato in rassegna diverse ricerche sull’eccezionale longevità del suo popolo fino ad elencare una serie di comportamenti che hanno fatto del suo Paese un modello di vita lunga e in salute. Anche per gli italiani che, in quanto a longevità, sono secondi solo a loro.
A fronte degli oltre 19 mila ultracentenari censiti in Italia nel 2015, il Giappone ne ha più di 65 mila. Sono uomini e donne che hanno combattuto e vinto malattie, che sono scampati alla Seconda Guerra Mondiale, a terremoti e ad altre calamità naturali. A renderli così resistenti non è semplicemente la genetica, l’alimentazione o la cultura. Ma un mix potentissimo di tanti fattori. La dieta, certamente conta. Ma secondo le ricerche di Tahakashi a giocare un ruolo centrale sarebbe il modo in cui i suoi connazionali mangiano. Ebbene, i centenari lo fanno masticando bene. Pare infatti che masticare bene favorisca la digestione del cibo e l’assorbimento dei nutrienti. A favorire la longevità sarebbe anche l’atteggiamento con cui si affrontano le difficoltà. Una delle caratteristiche che accomunerebbe i centenari è l’ottimismo e il non farsi abbattere da nulla. 
Altro elemento importante è la socialità. Essere aperti agli altri, secondo Tahakashi, aiuta a mantenere la mente attiva ma anche ad avere una rete di cari su cui si può contare sempre. Inoltre, il metodo giapponese prevede di fare attività fisica. Anche a bassa intensità, purché la si faccia tutti i giorni. Movimento fisico per i giapponesi è anche occuparsi della propria casa.
GLI ESERCIZI
Così come il corpo, secondo Tahakashi, anche la mente andrebbe allenata. I centenari intervistati dalla giornalista leggono i quotidiani o fanno veri e propri esercizi mentali. Altro fattore chiave è fare ciò che più gratifica e stimola, dal coltivare un hobby a continuare a svolgere il proprio lavoro. Il metodo giapponese prevede inoltre di non rinunciare mai all’amore e alla passione. Ma sempre con un po’ di sano egoismo che impedisce di mettere una sola persona al centro della propria vita, cosa che può causare stress e ansia. 
«Nel corso della ricerca – spiega l’autrice – ho potuto appurare che le azioni e le abitudini dei centenari sono assai diverse tra loco, ma sono accumunate dallo zelo nel prendersi cura di sé, nel mantenersi attivi sia dal punto di vista fisico sia mentale, nel coltivare le relazioni e nel godersi gli anni che restano».