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 2018  aprile 01 Domenica calendario

Così la Cina è diventata l’eldorado di Volkswagen

Nel 2017, il 51% delle auto Volkswagen è stato venduto in Cina: per la prima volta nella storia, un singolo marchio ha piazzato più di 3 milioni di macchine l’anno in un’unica nazione. E Volkswagen si è confermato ancora una volta il marchio preferito dai clienti cinesi: un amore lungo oltre trent’anni, fin da quando, nel 1985, i tedeschi ebbero l’intuizione di installare una prima fabbrica a Shanghai. Quell’anno vendettero duemila Santana su un mercato di sole 7.200 unità.
La Cina di oggi ha poco a che fare con quella di allora: nonostante nelle grandi città il governo cerchi di limitare le immatricolazioni con blocchi alla circolazione e anni di attesa per ottenere il diritto a un numero di targa, nel 2017 quello che ormai è il primo mercato mondiale ha sfiorato i 24 milioni di immatricolazioni, quando l’intera Europa non ha raggiunto i 15 milioni.
In quest’ottica appaiono evidenti le ragioni per cui Volkswagen ha deciso di presentare in anteprima la nuova Touareg a Pechino: sarà questo il suo mercato di elezione, anche perché la Cina predilige automobili di grossa taglia e sta abbandonando le classiche berline in favore di fuoristrada e crossover. Dalle tre attuali, entro il 2020 Volkswagen avrà a listino ben 10 diversi Suv in Cina, di cui alcuni dedicati unicamente a quel mercato.
La Touareg, invece, è un modello globale e sarà prodotta in Europa, a Bratislava, nella fabbrica in cui nascono, sulla medesima piattaforma, l’Audi Q7 e la Porsche Cayenne. Lunga poco meno di 4,9 metri, con prezzi di partenza intorno ai 60 mila euro, la Touareg incarna il meglio della tecnologia Volkswagen: la scocca è composta di alluminio e acciai ad alta resistenza che contribuiscono a contenere il peso di un centinaio di kg rispetto al modello precedente; le ruote posteriori sono sterzanti, la dotazione elettronica di sicurezza include anche il Night Vision, che grazie a una telecamera a infrarossi aiuta a scorgere i pedoni al buio; all’interno, due grandi schermi tattili eliminano quasi del tutto i tasti fisici. Fra i motori per l’Italia, due V6 turbodiesel di 3 litri (da 231 e 286 Cv). Più avanti arriveranno il V6 a benzina (340 Cv) e, per la prima volta, una potente versione ibrida plug-in, cioè con doppio motore benzina/elettrico e batteria ricaricabile. L’ibrida è particolarmente importante per il mercato cinese, perché il governo impone, attraverso un sistema di “crediti”, una percentuale di “new energy vehicle” (ibride ed elettriche) sul totale venduto.
Pechino ha già tracciato la strada: vuole immatricolare 2 milioni di elettriche l’anno entro il 2020, 4 milioni entro il 2025. Anche in questo caso, Volkswagen si adegua e prova a offrire ai cinesi quello che vogliono: il marchio punta a vendere globalmente un milione di elettriche l’anno nel 2025, di cui due terzi saranno assorbiti proprio dalla Cina.