Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  aprile 01 Domenica calendario

Così chip e radar già guidano per noi

La rivoluzione totale è ancora lontana: si chiama autonomous drive, l’auto che farà tutto da sola. La sua sofisticata tecnologia esiste già ed è in avanzata sperimentazione, ma incidenti mortali come il recente investimento di un pedone da parte di una Volvo XC90 «autonoma» di Uber frenano l’entusiasmo suggerendo cautela. Inoltre le norme globali (con l’eccezione di qualche Stato americano e di percorsi-test in Germania e Inghilterra) non consentono oggi la guida totalmente automatica, imponendo al pilota di «essere vigile per l’emergenza».

Tuttavia, in attesa che al volante si metta l’intelligenza artificiale, l’auto 4.0 è ormai in viaggio. Governata da chip, radar, software e sensori che attivano evoluti sistemi di assistenza. Ogni anno sulle strade del mondo si registrano 1,2 milioni di morti e nel 90% dei casi la causa primaria è il comportamento umano (distrazione, eccessi di velocità, imperizia). Le nuove auto sono più sicure, oltre che più confortevoli e iperconnesse. L’obbligo dell’eCall, dopo l’introduzione di serie dei sistemi Abs e Esp per la frenata e il controllo dinamico, ne testimonia l’evoluzione. Non solo vetture di lusso o grandi Suv, i sistemi attivi che introducono gradualmente concetti di guida semi-autonoma si stanno rapidamente diffondendo anche nei segmenti inferiori. I costruttori e i produttori di componenti lavorano insieme allo sviluppo per ridurne i costi. Come sta accadendo per la «scatola nera», il computer di bordo (già adottato dai veicoli del car sharing) che conserva i dati di velocità, posizione e movimenti del mezzo. Sponsorizzata soprattutto dalle assicurazioni, in molti casi garantisce sconti sulle polizze e grazie al localizzatore Gps il recupero di vetture rubate.
Tra le tecnologie già presenti sulla gran parte dei modelli di recente omologazione troviamo il mantenimento di corsia (vibrazione del volante, poi intervento diretto per rimettere l’auto in carreggiata) e la frenata automatica con riconoscimento dei pedoni che prima rallenta e poi blocca il veicolo se il guidatore non interviene. Diffusissimi anche il parcheggio automatico e il cruise control adattivo che mantiene la distanza, rallentando e accelerando in base al flusso, fino all’arresto totale. I sistemi più evoluti sanno perfino cambiare corsia se il sorpasso è possibile. Il blind detection «legge» gli angoli ciechi segnalando invisibili vetture in arrivo e il lettore di segnali ci avvisa se andiamo troppo forte, a richiesta rallentando. Questo vasto mondo di assistenza alla guida, sintetizzato dall’acronimo Adas, presto diventerà obbligatorio con una legge annunciata dal Parlamento europeo nel novembre 2017.
Nel frattempo, su molti modelli premium, sono già disponibili tecnologie ancora più evolute. Ad esempio i sistemi anti-abbagliamento (abbassano il flusso luminoso incrociando altre auto) e di rilevamento stanchezza guidatore, che tramite il battito delle ciglia o irregolari movimenti del volante può rallentare e far accostare l’auto.