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 2018  aprile 01 Domenica calendario

La libertà di stampa secondo De Girolamo

Che Nunzia De Girolamo non sia stata eletta in Parlamento è noto. Sparito il suo nome da capolista in Campania, catapultata nel collegio bolognese, dopo la sconfitta alle elezioni del 4 marzo ha gridato al complotto contro di lei all’interno di Forza Italia. Che negli ultimi tempi sia nervosa, quindi, sarebbe pure comprensibile visto che in teoria le tocca cercarsi un lavoro. Il problema è che l’ancora onorevole De Girolamo sembra aver perso quel barlume di lucidità rimastole e pare voler confermare di essere quella delle famose intercettazioni “stronzi, qui a Benevento comando io!”, quando convocava a casa i vertici della Asl e si occupava di premi, ricompense e vendette.
Qualche giorno fa sulla testata sanniopage.it esce un articolo del direttore Teresa Ferragamo dal titolo “Trombata e incazzata la De Girolamo si reinventa populista di risulta”. Nel pezzo la giornalista riassume le ultime vicende politiche che hanno coinvolto la De Girolamo con toni sarcastici, affermando, per esempio, che “lei è un prodotto da laboratorio, nato ed evolutosi nelle stanze del Parlamento, è il tonno nella scatoletta, non conosce altra vita al di fuori da lì e altro Dio all’infuori di Silvio, cui oggi rivolge preci pubbliche, perché Arcore è ormai un paradiso lontano”.
La De Girolamo, tra un’ospitata da Giletti e un post su Facebook, legge il pezzo e fa una di quelle cose che, immagino, oggi vorrebbe cancellare come faceva Jim Carrey in Se mi lasci ti cancello con i ricordi della sua storia d’amore. Ricorda alla giornalista che “A Benevento comando io!”, inviandole una mail dai contenuti intimidatori: “Dottoressa Ferragamo, leggo che spesso, negli ultimi tempi, si diletta ad articolare retroscena sulla mia persona. Pur non condividendola, rispetto i suoi pensieri, anche quelli di infondata matrice. Vorrei chiederle, se fosse possibile, di darmi spazio nel suo giornale, sebbene poco seguito, perché avrei anche io un pezzo sulla libertà di stampa. Per correttezza le anticipo che verterà sul rapporto particolare tra una giornalista e un noto politico, dettagli che ho appreso da alcuni sms intercettati dalla magistratura e recapitati al mio studio da qualche gentile benefattore. Sono sicura che le piacerà molto. Nel frattempo le auguro buon lavoro”. In perfetto stile passivo-aggressivo, la De Girolamo allude a una qualche amicizia particolare della giornalista con un politico e al fatto che siano in suo possesso degli sms privati tra i due finiti in qualche fascicolo di un’indagine non meglio precisata.
Teresa Ferragamo – una che evidentemente o non ha nulla da temere o considera ormai la De Girolamo inoffensiva quanto un criceto sedato – pubblica la mail su Sanniopage. “La Ferragamo ha la coda di paglia evidentemente. Io non alludevo a lei ma a un’altra giornalista e a un politico”, afferma l’ex parlamentare. Le chiedo come mai, allora, chieda alla Ferragamo di pubblicare queste intercettazioni. E se siano di provenienza legale. “Sono sms in mano ad avvocati, a indagini concluse, quindi è tutto legittimo. Comunque questa giornalista scrive continuamente articoli diffamatori su di me”. Perché allora non la querela invece di mandare mail intimidatorie? “Non c’è nessuna intimidazione, ripeto. Le altre volte ho lasciato correre, questa volta l’ho anche querelata”. Il perché la Ferragamo dovrebbe pubblicare queste intercettazioni la De Girolamo non riesce a spiegarlo. “Perché visto che lei parla di libertà di stampa, vorrei scrivere anche io di libertà di stampa!”, continua a ripetere. Vabbè. Chiamo la Ferragamo. “La De Girolamo dice che non si riferiva a me? Offende la mia intelligenza e, credo, quella di qualsiasi lettore. Lei non pensava rendessi pubblico il contenuto, ma io volevo inchiodarla alle sue responsabilità. Io non pubblicherò certo le sue intercettazioni, non ne conosco la provenienza, so probabilmente anche a cosa allude e a chi, ma quel politico mi ha perfino querelata per un mio articolo, la De Girolamo è fuori strada. Che pubblichi tutto su un altro giornale, ma con i nomi e i cognomi, mi raccomando”. Qualcosa mi dice che questi nomi la De Girolamo non ce li dirà mai.
Nel frattempo, dopo l’intervista all’ex onorevole, mi arrivano una serie di telefonate da conosciuti e sconosciuti della serie: “Ma deve proprio uscire questo pezzo?”. Insomma, a Benevento forse non comanda più lei, ma l’arroganza è sempre quella.