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 2018  aprile 01 Domenica calendario

Agenti armati oltre i confini. Cosa prevedono le norme

• Cosa prevede l’accordo di polizia al confine tra Italia e Francia?
Come spiega il questore di Torino, Francesco Messina: «Le regole d’ingaggio al con-fine, i rapporti transfrontalie-ri tra Stati, sono determinati da precise normative euro-pee. In questi casi prima di tutto è sempre necessario av-visare con un atto formale, scritto, in genere anche suc-cessivo ad una comunicazio-ne verbale tra gli esponenti della Gendarmeria e le forze dell’ordine italiane. Esistono convenzioni dell’Agenzia delle Dogane francesi con le Ferrovie dello Stato italiane per la fruibilità di locali al confine, ma sono molto vec-chie, risalenti agli anni 60. Nella saletta gestita dal Co-mune di Bardonecchia, per esempio, i doganieri non avrebbero potuto entrare». 
• I francesi possono entrare armati in Italia?
Finora è sempre stato consentito l’uso delle armi ma, sottolinea un funzionario del Dipartimento Immigra-zione, «dopo Bardonecchia da parte italiana ci sarà un irrigidimento specie al Frejus e al Monte Bianco, dove i francesi sono presenti in forma statica. Ci sarà una supervisione italiana su tutte le loro attività. E in tutte le altre ipotesi d’ingresso da parte loro nel nostro Paese, ci sarà bisogno dell’auto-rizzazione preventiva delle autorità italiane». Dice Messina: «I francesi anche su questo devono sempre avvertire i colleghi italiani. È tutto scritto nel trattato di Schengen».
• Come funzionano le pattuglie miste? 
«I controlli dinamici sui treni, con la presenza in contemporanea di poliziotti francesi e italiani, sono attivi già da tempo nella zona di Ventimiglia» chiarisce il funzionario del Viminale. E nelle ultime settimane sono stati sottoscritti analoghi protocolli anche per le attività congiunte nelle zone di Torino e Cuneo con la definizione precisa delle modalità attuative. «C’è un accordo che permette alla polizia italiana di controllare i vagoni anche oltre il confine, fino a Modane, e ai francesi di arrivare fino a Bardonecchia – aggiunge Messina —. Il problema è quel che accade, una volta scesi dal treno, sul territorio italiano. In quel caso gli articoli 40 e 41 del trattato di Schengen sono molto specifici: un inseguimento è possibile, così come un’operazione di polizia ma è necessario avvisare il Paese su cui la polizia straniera sta operando e – se non è stato possibile avvisare prima per il carattere urgente dell’operazione – è obbligatorio richiedere l’intervento della polizia italiana».