Libero, 30 marzo 2018
In Italia ci sono quindici milioni di lettori bestiali
Anche quando per forza fisica o di cervello ci sembrano palesemente inferiori, gli animali per noi uomini della strada restano esseri misteriosi. La nostra è un’era post-gattara: siamo sempre delusi dai nostri simili, anzi, al massimo storico della nostra frustrazione, ma non ci accontentiamo più di rimpinzare i nostri animali domestici e di far loro lunghi discorsi ai quali essi ostentano un’indifferenza imperiale. Il Terzo millennio è lanciato a cercare nuove forme di coscienza nelle forme di vita “aliene” che abbiamo sottomano: proprio come ci interroghiamo su quanto possano essere senzienti le intelligenze artificiali, sta cambiando l’approccio nei confronti dei nostri coinquilini sulla Terra. Non più dall’alto, da feudatari, come fossero sudditi, in certi casi iloti: oggi li guardiamo occhi negli occhi, li cerchiamo come complici, colleghi planetari, al peggio vicini di casa senza la natura molesta dei vicini di casa.
CLASSIFICHE
Un termometro significativo è la crescita inarrestabile di libri. Prendiamo a esempio i titoli a catalogo delle librerie Feltrinelli: i volumi in vendita sotto la voce «animali» sono circa 2.500, in incremento continuo. Solo nel 2018 ne sono arrivati sugli scaffali 32, il ritmo è di una decina di nuovi titoli al mese.
Le preferenze dei lettori sono bulgare: nei 50 più venduti, al secondo e al quarto posto ci sono i best seller di Konrad Lorenz, L’anello di Re Salomone e E l’uomo incontrò il cane, ma gli altri sono per lo più manuali di comportamento, con qualche incursione della narrativa: i cani vincono 21 a 15 (al numero uno c’è Dritto al cuore del tuo cane di Angelo Vaira), e le frattaglie della classifica se le dividono uccelli, ricci, serpenti, cervi, insetti, cavalli e lupi. Il Corriere della Sera ha appena dato il via a una serie di pubblicazioni dedicate a come comportarsi con i gatti: 18 volumetti a cadenza settimanale. Sul web almeno una trentina di siti, solo fra quelli italiani, indicano «i dieci libri (o cinque, o quindici) che non potete non leggere se amate gli animali».
Neppure i bambini, né le arti oltre la quinta sono stati dimenticati: la serie di Beatrix Potter Peter Rabbit (Il mondo incantato di Peter Coniglio), dopo essere diventato una serie televisiva, è in queste settimane approdato nelle sale cinematografiche.
Insomma, approfittando dell’umana solitudine, gli animali che prima surrogavano i figli che se ne vanno e le partite di canasta con le amiche, oggi hanno sostituito gli psicologi e si preparano a dare l’assalto anche alla sociologia. Nelle case italiane abitano 60 milioni di animali, di cui 7 di cani e 7 e mezzo di gatti. Quindi, il passaggio naturale è che gli psicologi e sociologi animali, cioè gli etologi, per proprietà transitiva, entrino in contatto con l’essere umano.
Antropomorfizzare non è più violenza di genere: gli etologi moderni indagano il comportamento animale cercando, studiando la loro “coscienza”, come i filosofi e gli scienziati si interrogano su quella dei robot di nuova generazione, e questo approccio ha dato origine a una fioritura di nuovi studi.
Di conseguenza, anche l’editoria italiana aveva bisogno di un anello di congiunzione fra la letteratura, la manualistica popolare e le pubblicazioni scientifiche: è così che è nata la collana Animalia, che Adelphi ha inaugurato qualche giorno fa.
NUOVA COLLANA
Il primo volume è Al di là delle parole, dell’etologo americano Carl Safina (687 pagine, 34 euro): un florilegio, ad alto tasso di leggibilità, di osservazioni e analisi sul comportamento animale: elefanti che celebrano rituali funebri e sono capaci di comunicazione interspecie (il racconto della chiacchierata a infrasuoni, sul ciglio di una scogliera in Sudafrica, fra una matrona elefantessa e una balena è sconvolgente); lupi coraggiosi e con il senso della famiglia (uno di essi, anche se malato, riesce a salvare la sorella ferita da uno spietato branco di suoi simili); terribili orche capaci di gentilezza. «È una collana nata dal ripensamento, una nuova lettura della relazione necessaria fra il cervello degli uomini e quello delle creature che ci circondano», spiega Matteo Codignola, editor del team che cura Animalia.
Ieri, all’uscita dalla Feltrinelli di Milano dove avevamo fatto la conta dei libri, due turiste cinesi con in testa dei cappelli da spiaggia scattavano foto a un piccione che razzolava insensatamente sul selciato grigio davanti al Duomo. Il piccione è l’animale più squallido di Milano, ma quelle due, con le loro reflex, hanno lanciato un avvertimento: di non prenderlo sottogamba. Per qualche motivo sfuggente, lo hanno trovato interessante, certamente misterioso, forse addirittura bello. Davvero, ci sono passeggeri per ogni treno.