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 2018  marzo 31 Sabato calendario

Domande & risposta su Gaza e Israele. Quel 30 marzo ’76 che divenne Giorno della Terra

• Perché i palestinesi di Gaza hanno protestato ieri in maniera così netta?

Perché ieri era il 30 marzo, e cioè il “Yom al Ard”, che in arabo significa “Giorno della terra”. È una ricorrenza molto sentita dai palestinesi perché ricorda l’uccisione nello stesso giorno del 1976 di sei arabo-israeliani che si opponevano alla confisca delle loro terre in Galilea da parte dello Stato ebraico. Quella tragedia unì il popolo palestinese come raramente era accaduto prima. Oltre alle proteste, i palestinesi di solito piantano anche una pianta di ulivo per il diritto alla terra.
• E quindi quello che abbiamo visto ieri accade ogni anno?
Soltanto parzialmente. Ieri ci sono state proteste molto più vaste e potenti che in passato: questo perché, oltre a essere lanciata lo stesso giorno del Venerdì Santo e dell’inizio della Pasqua ebraica (durerà fino al 7 aprile), la ricorrenza è coincisa soprattutto con un’altra manifestazione dei palestinesi, e cioè “La grande marcia del ritorno” che rivendica il diritto dei profughi palestinesi di tornare nelle terre oggi passate a Israele. Questa (sanguinosa) protesta è stata quella principale ieri e ha portato decine di migliaia di persone (Israele però ne attendeva almeno 100mila) a piantare numerose tende e avamposti, avvicinarsi e talvolta ad attaccare il blindatissimo confine con lo Stato ebraico.
• Passato il 30 marzo, le manifestazioni sono terminate?
No, perché, secondo le previsioni e i proclami palestinesi, le proteste dureranno fino al 14 maggio, ossia il giorno della fondazione dello Stato di Israele nel 1948, che i palestinesi ricordano con la parola “Nakba”, “catastrofe”.
• E perché hanno manifestato soltanto i palestinesi di Gaza?
In realtà qualche protesta minore c’è stata anche in Cisgiordania (l’altra area occupata dai palestinesi, sebbene solo parzialmente, ma governata dall’Autorità nazionale palestinese, organismo riconosciuto a livello internazionale). Ma la protesta è esplosa violentemente a Gaza perché fomentata da Hamas (il gruppo estremista che controlla l’omonima Striscia dal 2005 dopo il ritiro israeliano e considerato terrorista da Usa e Ue) e perché le condizioni di vita a Gaza sono estremamente difficili a causa di guerre continue.