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 2018  marzo 29 Giovedì calendario

Lezioni di galateo per genitori ultrà

Genitori dei baby calciatori troppo maleducati perché incapaci di contenere rabbie e le emozioni davanti al loro piccolo campione? Per rimediare al fenomeno, ora arrivano i corsi per i papà tifosi. 
Succede a Bologna, dove la società sportiva Ghepard organizza incontri con padri e allenatori, per arginare un fenomeno che sta prendendo piede ovunque e in diverse discipline sportive. Non solo: contro l’aggressività a bordo campo si ricorre almeno una volta la settimana allo psicologo. La parola d’ordine è una sola: portare sulla retta via i genitori super agitati in nome del fair play e della buona educazione da trasmettere ai figli. Anche in tribuna. 
Del resto vietare certe “sparate” garantisce maggior serenità e rendimento dei più piccoli. Uno degli spettacoli meno belli a vedersi, infatti, quando si assiste a una partita di calcio fra ragazzini, è il genitore di turno che insulta tutto e tutti, a volte persino il suo stesso figlio, solo perché ha sbagliato un tirol. Un mal costume ampiamente diffuso sui campi italiani e nelle scuole di calcio: e così ogni anno aumentano le segnalazioni di trasgressioni di adulti maleducati durante le gare sportive dei loro figlioletti. 
Cattivi esempi educativi, tanto da aver spinto anche la società calcistica bolognese a prendere provvedimenti contro i genitori dalla sgridata e dall’insulto facile, istituendo appunto i “corsi di rispetto”. L’iniziativa nella città felsinea ha coinvolto alcune squadre di calcio dove si allenano bambini dai 5 ai 17 anni, grazie anche al coordinamento della Figc regionale. Alla Ghepard, la squadra del settore giovanile che si allena all’Antistadio e che conta circa trecento tesserati, l’ultimo incontro “trattieni-collera” è stato organizzato il giorno della festa del papà con lo psicologo Nicola Tattini. 
Dietro all’iniziativa, c’è il direttore generale Paolo Cupido, che viene dal Boca Calcio di San Lazzaro, altra squadra che una settimana fa ha chiamato a raccolta altri genitori, oltre che gli allenatori, per un incontro con lo psicologo dal titolo “Rispetto dei ruoli all’interno di una scuola calcio”. Insomma, la questione che genitori e nonni (ma a volte anche le madri) non riescano proprio a stare al loro posto, è più diffusa e dibattuta di quel che si pensa. La cronaca ormai ci ha abituati a un po’ di tutto: papà che prendono a bastonate gli arbitri, tecnici insultati per sostituzione del figlio mal digerita, schiaffi, pugni, fino ad arrivare a concludere in anticipo le gare, proprio a seguito delle intemperanze, discussioni e litigi in tribuna fra gli opposti gruppi di genitori dei baby giocatori impegnati in campo. «Questi incontri ha dichiarato lo stesso Cupido sono fondamentali per i genitori che vanno educati. Spesso si vedono papà e mamme che incitano i ragazzi in modo sbagliato, dando addirittura indicazioni tecniche non richieste agli allenatori». Ma cosa spinge ad andare oltre, a non saper controllare gli istinti, a non riuscire a darsi dei limiti? Una cosa è certa: il genitore-tifoso è quello che vuol dare e ottenere tutto al proprio figlio. Ognuno di questi papà e mamma pensa di avere in casa un piccolo Ronaldo. E ovviamente si comporta come se il piccolo fosse tale. E come avviene ormai nelle scuole, il genitore dalla reazione facile è disposto a tutto pur di prendere le difese del suo pargoletto. Salvo quando sbaglia gol. Ecco allora che in campo vanno in onda scene di ragazzi che si fanno espellere mentre i suoi genitori inveiscono dalle tribune. 
Una spirale dell’aggressività che questi corsi sono chiamati a fermare. Non solo. Per far capire ai genitori quello che prova un arbitro insultato in campo, primo bersaglio su cui riversare frasi a dir poco colorite, la società sportiva bolognese ha programmato per il mese di maggio un incontro con un arbitro di serie A. Sarà lui, oltre a dirigenti e allenatori, a spiegare le vere regole del gioco e le ripercussioni che certi atteggiamenti possono avere in ambito sportivo. 
Calcio, tennis, basket: lo sport è gioco, divertimento, e tale dovrebbe restare per i piccoli atleti.. I corsi per imparare a stare al proprio posto sugli spalti sono partiti. Previo superamento di un esamino finale sulle regole da rispettare?