la Repubblica, 29 marzo 2018
Paolo Valenti, campione di italiano. «E ho battuto quelli del classico»
FIRENZE Quando lo chiamano sul palco di Palazzo Vecchio a Firenze per dirgli che è il vincitore delle Olimpiadi di italiano, sia della categoria senior Italia sia della senior liceo, lui scuote i riccioli in testa, prende il microfono e ringrazia gli insegnanti che ha avuto «a cominciare dalla maestra Grazia». Gli inizi contano, la semina comincia da lontano. Paolo Valenti, 18 anni, bresciano, è stato, fra i “grandi” (secondo biennio e ultimo anno delle superiori) il più bravo nella prova di italiano. È la nostra medaglia d’oro all’ottavo campionato organizzato dal ministero dell’Istruzione in collaborazione con l’Accademia della Crusca: 84 finalisti e oltre 60mila i partecipanti, un record. Terzo di cinque figli, mamma insegnante alle elementari, papà dirigente in un’azienda.
Il sogno?
«Lavorare nell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Mi affascina la diplomazia, l’uso del linguaggio per avvicinare mondi e idee distanti».
Un mestiere?
«Il giornalista o il diplomatico».
Leggi i quotidiani?
«Sì, soprattutto online. Mi informo anche attraverso i social e la tv. Mi
interessa la geopolitica, seguo
Limes».
Hai scelto l’università?
«Scienze politiche: mi piacerebbe studiare Sciences Po in Francia e approfondire i temi sull’area del Mediterraneo e quella Mediorientale».
Vieni dallo scientifico Copernico
e hai battuto quelli del classico...
«È una doppia soddisfazione, ma c’erano tanti ragazzi degli scientifici in finale: segno che questa scuola offre una formazione a 360 gradi».
Difficile la prova finale?
«Non mi aspettavo che ci chiedessero di scrivere il regolamento per uno spazio che la scuola ha concesso in uso agli alunni nei pomeriggi. Mi è servito essere stato rappresentante degli studenti...».
Per quale lista?
«“Listerin”, né destra, né sinistra: prende il nome da un collutorio per dare un’idea di freschezza».
Il tuo primo voto alle elezioni a chi lo hai dato?
«Preferisco non dirlo. Ma mi ha colpito l’assenza nella campagna elettorale di un dibattito sui giovani».
Tra le tue letture preferite c’è “Se questo è un uomo”.
«Sì, verrei avere più tempo per leggere, ma ora mi devo concentrare sulla maturità».
Cinema, teatro?
«Poco. L’ultimo film è stato Il ponte delle spie, più di un anno fa. A teatro sono andato di recente con la scuola».
Come passa il tempo libero un olimpionico di italiano?
«Mi piace cucinare dolci, seguo Masterchef e i tutorial per copiare le ricette. Mi piacciono i cartoni animati di Disney e... scrivere».
Dove, su Facebook?
«Facebook ce l’ho ma non lo aggiorno tanto, fra i social uso di più Instagram, le foto per raccontare i viaggi».
E Tinder lo usi per incontrare nuovi amici?
«No e non ho amici che lo usano».
Che ricordo porti via di queste Olimpiadi?
«La bellezza di incontrare ragazzi e ragazze che provengono da scuole, realtà e percorsi culturali diversi e trovarsi insieme con la stessa passione: per l’italiano».
Nella prova c’era una poesia di Wislawa Szymborska: “Ieri mi sono comportata male nel cosmo. Ho passato tutto il giorno senza fare domande, senza stupirmi di niente”. La conoscevi?
«Non ho letto niente di lei. Ho scritto la riflessione immaginando un ragazzo che passa il pomeriggio sul divano a girovagare sul cellulare senza trovare niente di interessante... A volte quello sono io».
Un’altra domanda era su “Gomorra”...
«Sto con Saviano. Gomorra non mitizza i delinquenti, racconta purtroppo una realtà».